I Verdi del Ticino esprimono preoccupazione per la decisione del Consiglio federale di proporre il divieto delle adozioni internazionali. Pur riconoscendo l’importanza di tutelare i diritti dei bambini e di contrastare eventuali abusi, riteniamo che un divieto generalizzato sia una misura eccessiva e non la risposta più efficace al problema.

A fine gennaio 2025 il Consiglio federale ha dato mandato al Dipartimento federale di giustizia e polizia di sviluppare una legge che sarà sottoposta a consultazione entro la fine del 2026, con l’obiettivo di vietare le adozioni internazionali sul territorio svizzero. La motivazione alla base di questa decisione deriva da un rapporto di esperti indipendenti, che ha evidenziato criticità nelle adozioni internazionali, tra cui abusi e difficoltà nel garantire alle bambine e ai bambini adottati il diritto di conoscere le proprie origini.

Si tratta di aspetti rilevanti, che meritano attenzione e risposte adeguate. Tuttavia, è importante sottolineare che il rapporto non rispecchia la situazione corrente nel nostro paese poiché si basa principalmente su dati relativi a pratiche di adozione del passato, ignorando il fatto che attualmente le adozioni avvengono nel pieno rispetto delle normative e con esiti positivi per i minori coinvolti. Va inoltre ricordato che le bambine e i bambini adottati provengono da situazioni in cui non vi è nessun famigliare in grado di occuparsi di loro, e queste adozioni rappresentano per loro una possibilità concreta di avere una vita migliore, ricevendo l’affetto e il supporto di una nuova famiglia.

Esistono strumenti per rafforzare i controlli e garantire procedure trasparenti senza dover ricorrere a un divieto assoluto. Chiediamo quindi al Consiglio federale di riconsiderare la propria posizione, valutando soluzioni più equilibrate che garantiscano la protezione dei minori senza precludere la possibilità di adozioni internazionali sicure e ben regolamentate.