Perché firmare il referendum

  • Premi alle stelle ma il cantone taglia: una scelta irresponsabile. I premi delle casse malati sono in costante aumento e negli ultimi tre anni hanno registrato un’impennata straordinaria, con un incremento cumulativo di oltre il 30%. Nonostante questa crescita esponenziale dei costi, il Cantone ha scelto di risparmiare sulle spalle delle famiglie, tagliando i sussidi destinati a chi ha maggiore bisogno. Si tratta di ben 10,5 milioni di franchi che verranno a mancare.
  • Questi tagli mettono a rischio la stabilità delle famiglie, con il ceto medio a pagare il prezzo più salato. A fare le spese di questi tagli saranno decine di migliaia di persone, che vedranno ridursi il sussidio proprio mentre i costi della vita continuano ad aumentare inesorabilmente. Affitti sempre più alti, spese quotidiane che lievitano e costi per i figli che gravano sempre di più sul bilancio familiare. Le famiglie fanno sempre più fatica a far fronte alle necessità quotidiane e ciò mette a rischio la loro stabilità economica.
  • Oltre ai tagli, la beffa: 2.500 persone penalizzate su più fronti. Per le 2.500 persone che perderanno il sussidio, non si tratta solo di un aumento dei premi, ma di una vera e propria beffa. Oltre a dover pagare premi molto più alti, perderanno anche altri diritti legati al sistema RIPAM, come la riduzione dei premi per l’asilo nido. Un doppio danno che rappresenta un salasso insostenibile per moltissime famiglie.

FIRMA IL REFERENDUM

Durante l’ultima sessione parlamentare, il Gran Consiglio ticinese ha approvato un provvedimento che prevede tagli per 10 milioni di franchi ai sussidi per le casse malati. Una decisione che avrà gravi ripercussioni su decine di migliaia di persone, in particolare sulle famiglie con figli appartenenti al ceto medio.

In un contesto già segnato da un continuo aumento dei premi delle casse malati e da una crescita generalizzata dei costi della vita, ridurre il supporto economico per queste famiglie è una misura irresponsabile e miope. Una scelta che dimostra una preoccupante insensibilità da parte del Governo e della maggioranza parlamentare, che non sembrano avere a cuore le reali difficoltà delle persone.

Per questi motivi, insieme a sindacati e ad altri partiti progressisti, abbiamo deciso di unirci nel comitato “Stop ai tagli” per promuovere un referendum che possa fermare questa decisione dannosa. L’obiettivo è evitare che vengano colpiti i nuclei familiari che già faticano a far fronte alle spese quotidiane, preservando il nostro tessuto sociale ed economico.

ARGOMENTARIO

Comitato Stop ai tagli è composto da:
Partito Socialista, OCST, Verdi del Ticino, USS, Coordinamento donne della sinistra, MPS, Partito Comunista, Partito Operaio e Popolare, Più Donne, SEV, SISA, SSM, Syndicom, UNIA, VPOD e i partiti giovanili.