La comunità internazionale ha ripetutamente chiesto a Israele di porre fine al presunto genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza e di rispettare il diritto internazionale. Tuttavia, il governo di estrema destra di Benyamin Netanyahu continua le sue azioni barbare. Sempre più voci si sollevano per condannare questo comportamento e pretendere che il Governo Israeliano venga chiamato a rispondere delle proprie responsabilità. Chiediamo pure una risposta chiara da parte della Svizzera che, in qualità di Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra e sede del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, deve essere all’altezza dei propri obblighi internazionali. La comunità internazionale deve agire per porre fine alla violenza e sostenere una soluzione giusta e durevole del conflitto per tutte le comunità coinvolte.

Come VERDI Svizzera siamo convinti dell’irrinunciabile diritto delle popolazioni israeliane e palestinesi – ebree, cristiane, musulmane e di altre fedi – di vivere in libertà e sicurezza come comunità e come persone con pari diritti.

Per raggiungere una pace giusta e duratura sono indispensabili la de-escalation, un cessate il fuoco immediato, il ritiro di Israele da Gaza e dai territori occupati, la consegna sicura e rapida di aiuti alimentari, la liberazione degli ostaggi e il rispetto del diritto internazionale umanitario.

Questa risoluzione intende ricordare che la Svizzera e gli altri Paesi europei hanno una responsabilità storica: devono fare tutto quanto è in loro potere per garantire il rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, prevenire genocidi e contribuire ad un procedimento di pace giusta.

La situazione in Palestina sta peggiorando in modo allarmante. Dopo anni di violenza sistematica contro il popolo palestinese, Israele sta ora imponendo un blocco mortale a milioni di civili. I crimini di guerra commessi da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi il 7 ottobre 2023 non giustificano in alcun modo gli atti di genocidio e i crimini di guerra commessi da Israele. La questione non è più di sapere se si tratti di crimini di guerra, ma piuttosto di stabilire la portata delle atrocittà commesse nel corso di molti anni.

Il governo di Benjamin Netanyahu agisce senza scrupoli e viola apertamente il diritto internazionale umanitario, al quale sia la Svizzera che Israele sono vincolati. Ospedali bombardati, bambini affamati, attacchi mirati contro i giornalisti: l’elenco delle atrocità continua ad allungarsi. Numerose organizzazioni hanno lanciato ripetutamente l’allarme e la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha denunciato più volte l’occupazione illegale dei territori palestinesi e gli atti genocidali. La comunità internazionale critica inoltre la recente decisione del governo israeliano di annettere Gaza.

  • Mentre la maggior parte della comunità internazionale chiede la fine delle ostilità, diversi paesi continuano a esportare materiale bellico nella regione. Anche la Svizzera prosegue la sua collaborazione militare con Israele in tutta impunità.
  • La libertà, lo Stato di diritto e i diritti umani sono elementi fondamentali delle nostre società liberali e democratiche. In quanto diritto internazionale vincolante, il diritto internazionale umanitario e i diritti umani fondamentali costituiscono regole essenziali per la comunità internazionale.

Verdi della Svizzera chiedono pertanto in questo contesto alla Svizzera:

in particolare al Consiglio Federale che rompa il silenzio, condanni le azioni barbariche e che agisca:

  • collaborando con tutti gli Stati che hanno dichiarato la loro volontà di far applicare le decisioni della Corte internazionale di giustizia fino al pieno rispetto del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele;
  • esigendo un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza;
  • riconoscendo lo Stato di Palestina;
  • esigendo la fine del blocco illegale e disumano della Striscia di Gaza e, più in generale, la fine dell’occupazione illegale dei territori palestinesi;
  • che agisca vietando alle imprese svizzere qualsiasi partecipazione all’occupazione dei territori palestinesi, in particolare nel settore delle armi, delle tecnologie a duplice uso e dei sistemi di sorveglianza;
  • modificando la Legge sugli embarghi per consentire sanzioni economiche unilaterali contro Israele e applicandole il più rapidamente possibile;
  • procedendo a una revisione urgente di tutti i contratti pubblici per evitare che le istituzioni e i fondi pubblici sostengano l’occupazione illegale dei territori palestinesi o consolidino la presenza illegittima di Israele;
  • che agisca intraprendendo tutte le misure necessarie per l’attuazione delle richieste di cui sopra, in particolare:
    •  garantendo un aiuto umanitario sufficiente a Gaza e che si adoperi affinché la distribuzione e il coordinamento degli aiuti umanitari siano nuovamente affidati all’ONU
    • sbloccando e aumentando in modo significativo il sostegno finanziario di emergenza a Gaza attraverso l’UNRWA;
    • ponendo immediatamente fine a qualsiasi cooperazione e relazione militare con il governo israeliano e le istituzioni che sostengono Benjamin Netanyahu nelle sue azioni brutali, in particolare attraverso:
    • l’impedimento della fornitura o del trasferimento di armi, munizioni, carburante militare, attrezzature correlate e beni a duplice uso verso Israele;
    • il congelamento immediato dei beni dei ministri israeliani nelle banche svizzere;
    •  la sospensione di tutte le collaborazioni militari ed economiche e l’isolamento di Israele sulla scena internazionale fintanto che questo Paese continuerà a perpetrare un presunto genocidio e a violare spudoratamente il diritto internazionale.
  • che agisca creando vie di fuga sicure e legali per la popolazione palestinese e le altre persone colpite;
  • associandosi alla denuncia per genocidio presentata dal Sudafrica;
  • impegnandosi a livello nazionale e internazionale per delle indagini indipendenti e complete, contrinuendo a garantire chei responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni, sia fatta giustizia alle vittime e si prevengano nuovi crimini;
  • adoperandosi, in conformità con il diritto internazionale, per la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani e dei prigionieri politici palestinesi detenuti arbitrariamente in Israele e nei territori occupati;
  • proteggendo la libertà di espressione e in particolare la libertà di riunione, e assicurandosi che le critiche alla politica dello Stato di Israele, come di qualsiasi altro Stato, non siano censurate.

Contributo di Marco Rudin, Verdi TI, a favore della Risoluzione durante l’Assemblea dei Delegati

Le atrocità commesse da Hamas sono terribili. Hamas è la parte estremista religiosa di estrema destra dei Palestinesi. Dopo la vittoria elettorale a Gaza i palestinesi di sinistra, democratici, pacifisti, femministi, moderati e laici sono stati uccisi a Gaza o hanno dovuto fuggire.

Questo era proprio il motivo per il quale il Governo di estrema destra israeliano finanziò per decenni Hamas. Lo scrive il giornale israeliano “The Times of Israel” al 8 ottobre 2023

Alla mattina presto del 7 ottobre arrivò l’ordine di ritirare la guardia e i carri armati dalla rete di frontiera di Gaza. Questo lo disse il lobbista del personale dell’esercito israeliano presso la Knesset.

Durante la reazione israeliana all’attacco venne ordinata la Direttiva Annibale per poter bombardare i Kibbutz e le vetture in Israele. Questo fece lievitare il numero dei morti a 1200. Lo disse l’ex ministro della Difesa Gallant in un’intervista a febbraio.

Oggi Israele non finanzia più Hamas, in compenso finanziano adesso ex combattenti dell’ISIS per controllare l’entrata di aiuti umanitari dell’ONU mentre la merce commerciale destinata al mercato nero entra senza difficoltà.

Israele finanzia anche bande criminali per saccheggiare convogli umanitari.

Quindi dobbiamo in parte anche ringraziare il Governo israeliano per le terribili atrocità di Hamas.

Purtroppo questo lo conosciamo già dai Talebani in Afghanistan che sono stati sostenuti dagli USA per decenni.

Vi prego di adottare questa Risoluzione con la proposta di modifica della Direzione.

Grazie