Il gruppo dei Verdi – supportato anche da rappresentanti di altri partiti – ha presentato una Mozione per sostenere la viticoltura biologica in Ticino. L’atto parlamentare chiede di creare un Piano cantonale per la viticoltura biologica e la permacultura, di incoraggiare una tavola rotonda con gli attori presenti sul territorio, di istituire un fondo per l’incentivazione dei vigneti di collina e per la riconversione della filiera di produzione secondo criteri di sostenibilità ambientale e, infine, di promuovere una certificazione di qualità riconosciuta dai principali organi nazionali del settore, che sia maggiormente accessibile e che, al contempo, risulti attrattiva per i produttori.

Questa mozione, alla quale abbiamo iniziato a lavorare l’estate scorsa, tocca molte delle questioni sollevate anche nel servizio di Falò – “In vino veritas” – andato in onda venerdì 20 settembre e incentrato sullo stato di salute del settore vitivinicolo cantonale, con un focus particolare sulle problematiche emerse di recente, ovvero le difficoltà ed i costi accresciuti nella gestione dei vigneti di collina, i problemi legati ai cambiamenti climatici (inverni più miti, lunghi periodi estivi di siccità e precipitazioni brevi e abbondanti), l’utilizzo di pesticidi, fungicidi e fertilizzanti di sintesi, la presenza e la concorrenzialità dei vini ticinesi sul mercato nazionale e internazionale, ecc.

Questa proposta intende sostenere un settore di fondamentale importanza per tutta l’economia ticinese e cerca di apportare i correttivi necessari per consentire alla viticoltura ticinese di affrontare la possibile situazione di crisi legata ai cambiamenti climatici con ottimismo e, anzi, di cogliere l’occasione per innovarsi mantenendo gli alti standard di qualità universalmente riconosciuti al vino ticinese.

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