La richiesta di un credito di 3’636’642 franchi per il comparto dell’aeroporto di Locarno destinato alla realizzazione delle opere di spettanza cantonale, come detto nel messaggio e nel Rapporto, sono connesse con la costruzione della nuova aviorimessa e agli spazi amministrativi per la scuola di volo.

Di conseguenza i finanziamenti votati oggi permetteranno di far fronte ai lavori che spettano al Cantone e che saranno complementari a quelli assicurati dai privati che promuovono il nuovo Hangar. Hangar che segue però una procedura separata, portata avanti dai privati. Resta inteso che i finanziamenti, rispettivamente i lavori discussi oggi, saranno resi disponibili soltanto se la procedura dei privati arrivasse a buon fine.

In seguito a questa premessa mi preme esprimere un’osservazione generale.
Il testo è intriso di grande entusiasmo, chiamiamolo “aviatorio” con le unilateralità delle considerazioni che ne conseguono e che andrebbero bilanciate con una dose di passione e attenzione per la conservazione dell’Avifauna d’eccezione che le Bolle ospitano.  

Le Bolle di Magadino sono zone umide d’importanza internazionale, e come dice nel suo preambolo la Convenzione di Ramsar –  che regola la protezione della natura a livello internazionale in materia di protezione delle zone umide –  “le zone umide costituiscono una risorsa di grande valore economico, culturale, scientifico e ricreativo, la cui perdita sarebbe irreparabile”. 

Siamo quindi ben coscienti che, tenuto conto della ravvicinata coesistenza dell’aeroporto con Le Bolle di Magadino, questo entusiasmo “aviatorio” deve sempre conciliarsi con la volontà di assicurare l’esistenza dell’importante zona protetta e della sua avifauna, oggi possibile solo grazie ad un delicato equilibrio. Questa attenzione va portata però anche al terreno sui cui sorge l’aeroporto stesso, visto che abbiamo a che fare con un sedime, contemplato nell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale (IFP) n. 1802 «Delta del Ticino e della Verzasca» e si trova nelle immediate vicinanze di diverse riserve di uccelli acquatici e di uccelli migratori d’importanza nazionale e internazionale. Il coordinamento tra l’esercizio dell’aerodromo e la protezione dell’avifauna riveste perciò un’importanza particolare.

Si chiede quindi al DT di avere particolare attenzione per la realizzazione delle opere previste, sia dal messaggio, sia quelle citate per la futura fase due, descritta al capitolo 7.3 del presente rapporto. Si ricorda che le attività devono essere tutte strettamente vincolate all’ubicazione dell’aeroporto e che tutte le nuove opere devono essere compensate come previsto.

Si ringrazia inoltre per l’attenzione di coinvolgere costantemente i rappresentanti dell’area protetta e delle associazioni ambientaliste interessate, anche per la messa a punto del nuovo Regolamento di esercizio, ora in bozza, che come noto deve essere conforme al Piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica, nel rispetto della vicina riserva naturale delle Bolle di Magadino. Per assicurare una massima collaborazione, chiediamo di mettere regolarmente a loro disposizione tutti i documenti necessari.

Per concludere siamo particolarmente lieti che il DT abbia rinunciato ad attuare il mini-allungamento della pista in asfalto, ritenuti i preavvisi negativi e riserve espressi da più servizi e autorità. Allo stesso tempo chiediamo di considerare gli impegni presi con l’area protetta definiti nel piano settoriale PSIA del 2014, e non ancora ossequiati, come per esempio i cambiamenti necessari nella zona di stazionamento degli alianti, per dare maggiore spazio al canale e alla sua riva anch’essi in zona protetta.