• Il Consiglio federale vuole rinnovare l’accordo di libero scambio con la Cina. Per noi Verdi è ovvio: nessun accordo di libero scambio senza tutela dei diritti umani!
  • Chiediamo regole vincolanti che garantiscano il rispetto dei diritti umani e la tutela dell’ambiente. Se ciò non verrà rispettato, lanceremo un referendum!
  • Non vogliamo agevolazioni doganali per i prodotti realizzati con il lavoro forzato o con modalità dannose per l’ambiente.

Tortura, lavoro forzato, oppressione culturale: la situazione dei diritti umani in Cina è catastrofica. Negli ultimi anni è addirittura peggiorata. Nonostante ciò, la Svizzera vuole ancora approfondire le relazioni con la Cina per motivi economici e rinnovare l’accordo di libero scambio. Tuttavia, i diritti umani, sanciti dalla Costituzione federale, si applicano anche quando si negoziano accordi di libero scambio. Per noi è ovvio: senza diritti umani, non ci può essere un accordo di libero scambio!

La Svizzera è l’unico Paese europeo (insieme all’Islanda) ad aver concluso un accordo di libero scambio con la Cina. Mentre l’UE chiede regolarmente al governo cinese di rendere conto delle sue violazioni dei diritti umani, la Svizzera antepone gli interessi commerciali ai diritti degli uiguri, dei tibetani e dei milioni di lavoratori cinesi.

Chiediamo regole vincolanti che garantiscano il rispetto dei diritti umani.  Se ciò non verrà rispettato, lanceremo un referendum contro l’accordo di libero scambio con la Cina!

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