Ulteriori insediamenti di aziende a basso valore aggiunto, aumento delle casette, nuove discariche di inerti e ora anche la proposta di una nuova uscita autostradale a Sigirino: ci sono tutte le premesse per una nuova massiccia colata di cemento e per il definitivo collasso del Medio e Alto Vedeggio.

In pochi giorni sono apparse sulla stampa alcune notizie preoccupanti per il futuro del Medio e Alto Vedeggio. A Rivera la scorsa settimana è stata presentata una domanda di costruzione per l’ennesimo stabile a uso logistico/uffici/deposito grande come due campi da calcio, e giovedì scorso si è dato risalto alla volontà di chiedere all’USTRA di aprire lo svincolo di Sigirino al traffico privato, naturalmente con l’obiettivo, illusorio, di ridurre e rendere più fluido il traffico al (si fa per dire) modico prezzo di 5-10 milioni di franchi.

Il tutto s’inserirebbe in quanto previsto nel PAL 2 (Progetto di agglomerato del Luganese) che, con la scusa di creare un importante aumento (chiamato, con involontaria ironia, “valorizzazione”…) del numero di stabili industriali e insediamenti abitativi nel Medio e Alto Vedeggio, finisce per riproporre ancora una volta la stessa dinamica di sempre, ovvero uno sviluppo caotico, non di qualità e che distrugge il territorio.

Nonostante tutti a parole siano a favore di uno sviluppo sostenibile che freni gli insediamenti a basso valore aggiunto, riduca il traffico e aumenti la qualità di vita della popolazione, le azioni vanno, come al solito, nella direzione opposta.

Invece di incentivare i trasporti pubblici e la mobilità combinata, si vuole investire ancora in nuove strade in modo da favorire gli interessi economici di alcuni e rendere così più attrattivo il territorio per l’insediamento di nuove aziende di basso profilo, come i capannoni della logistica che deturpano il territorio in diverse parti del cantone senza creare alcun valore aggiunto. Il tutto, naturalmente, con l’avallo dei politici locali, dei soliti pianificatori compiacenti, e con l’appoggio del dipartimento del Territorio.

Per i Verdi è ora di dire basta! Di disastri “alla Pian Scairolo” nel nostro cantone ce ne sono già a sufficienza, basti pensare a Mendrisio, ai comuni di Bioggio e Manno e a vaste zone del Piano di Magadino.

I Verdi del Ticino s’impegneranno affinché lo svincolo di Sigirino non venga aperto al traffico privato e altre preziose superfici ancora libere situate nel fondo valle non vengano “valorizzate” da capannoni della logistica, e affinché si investa finalmente e coerentemente per una mobilità più ecologica, razionale ed economica. La qualità di vita dei cittadini deve venire prima degli interessi di pochi.

I Verdi del Ticino invitano inoltre le persone alle quali sta a cuore il futuro del territorio del nostro Cantone a firmare e far firmare l’iniziativa “Spazi verdi per i nostri figli”, unico strumento efficace che può contribuire ad arrestare il saccheggio del nostro territorio attualmente in atto.