Con il termine di 20 giorni per sgomberare il centro sociale autogestito all’ex macello (senza un piano alternativo per un trasferimento), il Municipio di Lugano provoca un inutile scontro. La Città avrà infatti bisogno dello stabile solo tra 2 o 3 anni per ristrutturarlo, periodo nel quale le attività culturali e sociali alternative, seguite da centinaia di persone, potrebbero tranquillamente proseguire.

Vien da pensare che il Municipio con la decisione odierna voglia causare manifestazioni non autorizzate in città, per poi presentarsi, agli occhi dell’elettorato, come garante di legge e ordine. La maggioranza del Municipio pare quindi disposta a destabilizzare la città per un espediente tattico? Preoccupa che questa accelerazione, non attribuibile al solo Municipio, si produca proprio alla vigilia delle elezioni. Non si deve affrontare una questione così delicata, giunta a una fase cruciale, con il fiato corto della campagna elettorale.

Biasimiamo la decisione, esprimiamo preoccupazione per il futuro dell’autogestione – che altre città svizzere hanno saputo integrare nel proprio tessuto urbano – e ci auguriamo che non vi siano degenerazioni violente conseguenti alla decisione odierna. Invitiamo il Consiglio di Stato, firmatario della convenzione, a volersi adoperare affinché siano trovate soluzioni per una distensione del conflitto.