I Verdi chiedono progetti più approfonditi, più qualità e maggiore coinvolgimento

Il piano d’agglomerato del Locarnese (PALoc) presenta già nelle sue strategie e obiettivi generali numerose lacune che i Verdi del Locarnese da anni segnalano partecipando alle (quasi inutili) consultazioni alibi portate avanti dalla Commissione Interregionale dei Trasporti. La stragrande maggioranza delle critiche o dei suggerimenti viene scartata e il Cantone si astiene dal fare  pressione sui comuni al fine di far adottare piani più innovativi e sostenibili.

Ora, ma non è una novità, oltre alle lacune concettuali e di sostenibilità ambientale si aggiungono delle realizzazioni puntuali perlomeno discutibili, poco approfondite e senza una vera consultazione pubblica sui singoli interventi operativi.

L’ultimo progetto esemplare in ordine cronologico è certamente quello approvato dal Consiglio Comunale di Locarno il 13 settembre e riguardate la messa in sicurezza e riqualifica dell’asse ciclabile Lungolago G. Motta – Via Bramantino – Via alla Morettina.

Nello specifico pur di salvaguardare quasi tutti i parcheggi laterali attualmente presenti di fronte al Fevi e l’edificio comunale che ospita uffici e pompieri verso l’uscita della mappo Morettina, si ripropongono delle corsie ciclabili sulla careggiata che mantengono quindi la discontinuità della via ciclabile tra il frequentatissimo ponte sulla Maggia e la rotonda di Piazza Castello. Nell’esercizio si è persa una importante occasione per pensare ad una alternativa migliore che mettesse al centro pedoni e ciclisti anche alla luce del fatto che il potenziamento del mezzo pubblico, grazie alla nuova linea 1 che passa su via Morettina, riduce in ogni caso la necessità di parcheggi nella zona. Ci sarebbero state almeno due varianti che avrebbero messo in valore maggiormente il collegamento ciclabile. Con la prima prolungando la ciclopista che si immette sul nuovo ponte Maggia fino alla rotonda di piazza Castello si sarebbe potuto fare un intervento urbanistico che mettesse al centro ciclisti e pedoni con un collegamento lineare e un viale alberato in parte continuo. La seconda, meno innovativa ma anche meno costosa, avrebbe permesso invece di inserire la ciclopista separata dal traffico dietro ai parcheggi attuali. Questa seconda proposta è stata presentata dai Verdi di Locano in Consiglio Comunale come emendamento ma è stata spazzata via senza troppi riguardi tacciandola di proposta tardiva. Nessuno al di fuori del gruppo dei Verdi l’ha infatti sostenuta. I Verdi ritengono che non è mai troppo tardi per migliorare un progetto per la comunità, a maggior ragione se si pensa che alcune criticità su questo tipo di progetti espresse anche in Consiglio Comunale si sono poi quasi sempre manifestate nella realtà (vedasi ad esempio il tratto ciclopedonale su via Luini che presenta più di un conflitto tra pedoni e ciclisti).

I Verdi hanno constatato che la fretta nell`approvare i progetti per non rischiare di perdere i sussidi federali è spesso stata cattiva consigliera e non raramente ha fatto chiudere anche  qualche occhio a Municipio e Consiglio Comunale, anche nei suoi rappresentanti più sensibili alla mobilità dolce.

Inoltre tutti questi progetti puntuali presentati singolarmente sono spesso slegati tra di loro e quindi non permettono di risolvere la frammentarietà dei percorsi ciclabili a Locarno.

Un presupposto per ottenere progetti migliori sarebbe anche quello di introdurre una vera consultazione generale e puntuale coinvolgendo le associazioni di categoria (ad es. PRO VELO, ATA, Mobilità pedonale svizzera) e di quartiere.

I Verdi del Locarnese continueranno ad adoperarsi ed ad impegnarsi con proposte concrete per migliorare i progetti PALoc in modo che anche quelli in favore della mobilità lenta siano di qualità e portino ad una vera transizione verso la mobilità sostenibile.

 

Per ulteriori informazioni:

Matteo Buzzi, coordinatore verdi del Locarnese, 079 581 84 96
Francesca Machado, capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale a Locarno, 076 389 02 32