Dall’inizio della pandemia Covid-19 un anno fa, il Gruppo parlamentare dei Verdi Svizzeri si batte per una sufficiente protezione della popolazione e per un sostegno non burocratico all’economia, al motto di “proteggere – sostenere – investire nel futuro”. Ora, nella Sessione primaverile delle camere, le lacune nella gestione della pandemia devono essere colmate: il Gruppo parlamentare verde vuole ampliare e semplificare gli aiuti economici ed esaminare a fondo gli effetti della pandemia sul mercato del lavoro. Pure importante migliorare la gestione dei dati e elaborare strategie per attutire l’impatto della pandemia sulla salute mentale.

Per prevenire fallimenti e disoccupazione, il sostegno economico nel quadro del Covid-19 deve essere ulteriormente ampliato e semplificato. Nel dibattito sulla Legge Covid-19, il Gruppo parlamentare dei Verdi chiede quindi di ampliare gli aiuti per i casi di rigore e di facilitarne l’accesso (minori ostacoli iniziali, maggiori contributi a fondo perso, fissare esigenze minime ai cantoni, diritto all’aiuto anche per le imprese fondate dopo il 1° marzo 2020). I lavoratori a basso reddito devono inoltre continuare a ricevere indennità di lavoro ridotto più alte. Il Gruppo parlamentare verde sostiene anche una migliore protezione per i locatari commerciali, una migliore copertura dei rischi per il settore culturale e degli eventi, oltre che un aumento dei contributi di sostegno per la cultura.

Atti parlamentari dei Verdi per una migliore gestione della pandemia

Attraverso atti parlamentari mirati, il Gruppo dei Verdi Svizzeri lavorerà anche per garantire che vengano colmate altre lacune nella gestione della pandemia. Nella Sessione primaverile presenterà, tra le altre, le seguenti iniziative parlamentari:

  • Strategia di test e tracciamento: anche un anno dopo lo scoppio della pandemia, quasi nessun dato è disponibile sui luoghi di contagio. In una mozione, Balthasar Glättli chiede al Consiglio federale di rivedere rapidamente il sistema TTIQ (Testing, Tracciamento, Isolazione, Quarantena) in linea con le raccomandazioni[1] della task force scientifica nazionale svizzera Covid-19. Una migliore qualità dei dati e una maggiore capacità ed efficacia del sistema TTIQ sono requisiti centrali per una strategia di riapertura sicura.
  • Mercato del lavoro e formazione professionale: La crisi del corona virus avrà presumibilmente conseguenze drastiche sul mercato del lavoro e porterà a cambiamenti strutturali. Due postulati di Maya Graf e Sophie Michaud Gigon invitano il Consiglio federale a approfondire questi effetti e ad esporre come deve essere pianificata la trasformazione per ottenere futuri settori professionali sostenibili e durevoli. Inoltre, l’interpellanza di Valentine Python chiede al Consiglio federale di (meglio) tenere conto della transizione energetica, della digitalizzazione, della conservazione della biodiversità e delle conseguenze della pandemia nella strategia di formazione professionale 2030.
  • Salute mentale: la pandemia ha un chiaro impatto negativo sulla salute mentale della popolazione, soprattutto tra i giovani. In una mozione, Léonore Porchet chiede quindi al Consiglio federale di elaborare una strategia nazionale di salute mentale e attuarla rapidamente.

[1] https://sciencetaskforce.ch/wp-content/uploads/2020/11/46_Scalability-TTIQ-NCSTF_FR.pdf e https://sciencetaskforce.ch/policy-brief/uberlegungen-zur-skalierbarkeit-und-wirksamkeit-der-triq-strategie-testen-ruckverfolgen-isolieren-quarantane/