Possiamo essere Verdi o no, ma quando noi giovani ci prefiguriamo il nostro futuro, non siamo tranquillissimi. Tanto di quello che abbiamo fatto con le nostre famiglie – come andare a sciare nei confini del nostro Cantone – non lo potremo più fare. Saremo costretti e costrette a ripensare il nostro modo di vivere.

Siamo stati catapultati in una realtà ben diversa da quella che hanno vissuto i nostri nonni e i nostri genitori. La consapevolezza di essere l’ultima generazione che potrà salvare il nostro pianeta – evitando la catastrofe ambientale che ci travolgerà – ci terrorizza, ammettiamolo pure.

Difficile allora non lasciarsi abbattere e farsi avvinghiare dal nichilismo e dal vittimismo.

Noi no. Noi Giovani Verdi non commetteremo questo errore.

Noi, infatti, ci batteremo. Ci batteremo per un concetto che deve essere la base di ogni scelta politica futura: la sostenibilità. Noi non caricheremo sulle spalle delle prossime generazioni il peso di decisioni politiche poco coraggiose e miopi. Ogni azione futura dovrà passare per il filtro posto dalla domanda: quello che decido ora avrà un impatto negativo sulle vite dei miei figli?

La sostenibilità va declinata a più livelli: a livello ambientale (transizione energetica, gestione risorse, protezione territorio), a livello sociale (inclusività, parità, diritti per tutte e tutti) ed a livello economico (ridistribuzione, economia circolare, filiere corte).

Per un territorio giovane, più verde e inclusivo.

Lo slogan che noi Giovani Verdi abbiamo scelto per la campagna elettorale abbraccia proprio questa visione.

Siamo consapevoli dell’urgenza richiesta dalla maggior parte delle tematiche che ci stanno a cuore. Ma siamo altresì consapevoli che viviamo in un Paese che ci mette a disposizione numerosi strumenti per incidere nella vita di tutti i giorni. Motivo per il quale intendiamo agire in maniera propositiva e aperta al dialogo all’interno dell’arena politica col fine unico di discostarci da quello status quo che oggi più che mai deve spostarsi dalla posizione in cui si trova ora, per progredire nella direzione delle nostre rivendicazioni. Questo perché siamo convinti e convinte che un minimo cambiamento è meglio che nessun cambiamento. Intendiamo porci in maniera costruttiva e positiva: la ricerca di maggioranze e compromessi sono infatti aspetti che non possono essere trascurati. Solo in questo modo le rivendicazioni chiare e prorompenti delle manifestazioni e gli scioperi troveranno spazio nelle istituzioni. I Giovani Verdi puntano ad essere proprio questo: la voce di una generazione disperata che – all’interno delle istituzioni – cerca in maniera costruttiva i numeri per poter cambiare rotta.

Tutto questo sarà reso possibile – oltre che dalle meravigliose persone che hanno deciso di impegnarsi per un futuro degno di essere vissuto e mettersi in lista per i e le Giovani Verdi – anche dallo spazio di azione che il nostro partito genitore, i Verdi del Ticino, ci concede, il che non è assolutamente scontato.

Nelle scorse settimane ci siamo attivati ed abbiamo dato il via ai lavori per la campagna elettorale: campagna elettorale che considereremo fallimentare se non porteremo almeno due Giovani Verdi a Bellinzona.

I nomi di coloro che comporranno la squadra di candidati e candidate Giovani Verdi sono stati approvati dall’assemblea elettorale straordinaria tenutasi domenica 15 gennaio. All’unanimità, infatti, è diventato ufficiale che 26 Giovani Verdi (quasi un terzo della lista) concorreranno per un seggio nel parlamento cantonale. Con ogni probabilità, nessuna lista per il Gran Consiglio avrà un così alto numero di rappresentanti della sezione giovanile del partito.

I giovani ci sono, e sono più verdi che mai.

Per le e i Giovani Verdi

Il responsabile della campagna elettorale

 

Jacopo Scacchi