Vivere meglio in Svizzera
Kaj Klaue, candidato al Consiglio Nazionale per i Verdi del Ticino
Le frontiere svizzere non coincidono con limiti linguistici o con barriere geografiche naturali, a grandi linee il nostro paese è costituito da alte montagne poste al centro, da vallate e da versanti circondati dalle grandi pianure europee. La coesione nazionale è dovuta alla costituzione federale da un lato, ma pure dall’equilibrio e dall’interazione fra le regioni di montagna e quelle di pianura. Oggi per rimanere concorrenziali lo scambio e la comunicazione rivestono un ruolo sempre più importante. Lo spostamento delle persone, in modo il più ecologico possibile, è dunque essenziale. Il traforo del Gottardo 140 anni fa, quello autostradale 40 anni fa e l’ultimo “di pianura” 10 anni fa, hanno contribuito al benessere svizzero. Attualmente la richiesta di abitazioni in montagna aumenta e le regioni di montagna vengono scoperte come nuovi luoghi di lavoro. Per raggiungere una maggiore indipendenza energetica, anche il ruolo delle montagne come luogo di produzione di energia elettrica aumenta, sia essa idraulica, eolica o fotovoltaica. L’antagonismo urbano-rurale, inaspritosi negli ultimi anni, deve lasciare nuovamente il posto al dialogo, da sempre ancorato nella nostra cultura e garante di successo ed equilibrio. Senza le risorse e i servizi che offre la montagna, l’economia del paese non potrà avere successo. La “croce federale della mobilità”, ovvero il completamento e il potenziamento di tutti i tratti necessari al trasporto sugli assi nord-sud ed est-ovest esemplifica questa visione. SWISSGRID intende sviluppare il cablaggio sotterraneo delle linee ad altissima tensione per trasportare energia dalle Alpi all’Altopiano.
Mossa dal bisogno di comunicazione e collegamento fra le persone, l’idea di reti ferroviarie alpine si fa sempre più strada. Tra Berna e il Vallese la pianificazione è già in fase avanzata, l’asse ferroviario ovest-est tra Briga e Coira, percorso dal celebre “Glacier Express”, gode di ottimo successo, anche economico. Perché non completarlo sull’asse nord-sud tra Berna e Bellinzona con un “Ticino Express”, per collegare le importanti regioni turistiche in tutti tempi e stagioni?
La costruzione di una galleria ferroviaria costa circa 5 volte meno di una galleria autostradale e il mantenimento è molto più semplice. La tecnica odierna permette l’intermodalità del materiale ferroviario fra binari a scartamento normale e ridotto. Se inoltre queste gallerie sono pensate come strutture sinergiche e multifunzionali per il trasporto di energia elettrica in aggiunta a quello delle persone, la ricetta diventa vincente, permette lo sviluppo delle regioni di montagna e rafforza la coesione nazionale. La vicinanza topografica offre nuove opportunità che dovremmo sfruttare in modo sostenibile, anche nell’epoca della trasformazione digitale. Le “zone d’incontro – encounter zones – zones de rencontre – Begegnungszonen ” sono una necessità politica nazionale che va realizzata insieme alla popolazione nei prossimi anni. Questo ci farà progredire politicamente, socialmente, ecologicamente ed economicamente.