“Tra atti di fede e tagli nella carne viva”
Consuntivo 2023 – Intervento di Samantha Bourgoin
Domande articolate e certosine, che dissezionano in modo quasi scientifico servizi e organico, unità per unità, per capire le ragioni che guidano le scelte e le spese del governo: sembrano dire questo le numerosissime domande formulate dalla commissione della gestione al Governo che trovate allegate ai rapporti.
Maggioranza che così sembra mettere alle strette il Governo, tanto per mettere al riparo quel pò di sostegno popolare che non guasta.
Dal messaggio governativo riprendiamo il primo paragrafo
“Dopo un anno 2022 nel quale è stato possibile
ritrovare un equilibrio finanziario, il consuntivo 2023
chiude con un disavanzo d’esercizio di -121.8 milioni di
franchi, a fronte di un disavanzo preventivato di -79.5”
Rispetto al Preventivo, vi è un peggioramento. Tuttavia, come detto dal relatore di minoranza, questo peggioramento è solo apparente poiché nel Preventivo 2023 alcune voci importanti già conosciute non erano state considerate. Si trattava dell’aumento dei premi di cassa malati, la diminuzione dell’imposta di circolazione e la mancata distribuzione degli utili della Banca nazionale.
Un Consuntivo con un Preventivo 2023 che se avesse riportato le cifre corrette, vale a dire 240 milioni di perdita, infrangeva il freno al disavanzo portando il Governo a dover decidere sull’aumento del coefficiente cantonale.
Purtroppo né Governo, né maggioranza hanno riportato le cifre corrette operando con totale mancanza di trasparenza. Continuo traendo spunto dal messaggio, l’ultimo paragrafo dell’introduzione.
“Il 2023 è stato un anno particolarmente impegnativo
dal profilo finanziario, ma grazie anche agli interventi
implementati nel corso dell’anno è stato possibile
contenere il disavanzo. Malgrado ciò, la situazione
finanziaria permane fragile. Per questo motivo
Consiglio di Stato e Parlamento dovranno continuare
gli sforzi intrapresi per riequilibrare i conti cantonali.”
Più che sforzi intrapresi, direi “magheggi sulle cifre”, e invece di aumentare le entrate si sono fatti gli sgravi. Dal nostro punto di vista sarebbe stato necessario intervenire per aumentare le risorse fermando la corsa al ribasso delle aliquote e quindi dei ricavi fiscali. Ora, basandosi sugli attuali dati di Consuntivo, Governo e Parlamento dovranno risparmiare oltre 120 milioni di franchi se vorranno raggiungere il pareggio nel 2025.
Con questo Consuntivo, inoltre, il Governo presenta una delle cifre più alte per investimenti mai registrata, rispondendo presente alle sollecitazioni di alcune associazioni padronali. Peccato che la maggior parte di questi investimenti siano asfalto e cemento, con ricadute inferiori alle aspettative sul territorio, visto che la maggior parte degli stipendi in questi settori non resta in Ticino. In questo senso è importante ricordare che educazione, sanità, socialità, giustizia, sicurezza e trasporto pubblico sono anch’essi investimenti e hanno un ritorno a livello economico ben maggiore dell’edilizia.
Seguendo questo approccio, inevitabilmente, si è imboccata la strada dei tagli su servizi e prestazioni.
L’abbiamo detto molte volte e lo ripetiamo: le finanze del Cantone sono strutturalmente fragili e lo dimostra questo Consuntivo. Questo è dovuto a sgravi non sostenibili. L’unica risposta del Governo alla fragilità delle finanze è tagliare servizi e prestazioni, mentre fa sgravi fiscali: si chiama “teoria dello sgocciolamento”. È una teoria che sostiene che i benefici economici concessi ai più ricchi della società finiranno per sgocciolare verso il basso, beneficiando anche le classi medie e basse.
La teoria di fatto è un’ideologia piuttosto che una politica basata su prove empiriche e numerosi economisti e analisti politici hanno messo in dubbio l’efficacia di questa strategia ormai da decenni.
La promessa ai cittadini è che riducendo le imposte arriveranno più persone benestanti e che questo porterà benessere a tutti. In realtà i veri benefici li avranno le persone già ricche, per gli altri non ci sarà nessuno sgocciolamento. Questa strategia aumenta le disuguaglianze economiche e riduce le entrate per lo Stato e per le prestazioni. Ma è nostro compito dotare lo Stato delle risorse per dare risposte a nuovi bisogni. Le nuove sfide come il disagio giovanile, l’invecchiamento della popolazione e il surriscaldamento climatico con le necessarie misure di adattamento, solo per fare tre esempi
Non possiamo affidarci da una parte a dei veri e propri atti di fede sullo “sgocciolamento” (infatti nessuno ha voluto fare previsioni misurabili sugli effetti degli sgravi votati) e dall’altra a tagliare nella carne viva misurando l’affondo guidati da risposte precise e ponderate senza preconcetti presenti nelle risposte del Governo e sostenute dalla Maggioranza, che a nostro modo di vedere, fa solo finta di mettere alle strette il Governo in questo consuntivo, del quale poi è perfetta complice. Tanto, se boccia il consuntivo è quasi solo una questione di immagine. Le elezioni cantonali e comunali sono alle spalle, la popolazione è stata già ben intortata con la votazione del 9 giugno.
Speriamo che l’analisi della spesa dello Stato che ci apprestiamo a fare sia presa con maggior serietà.
Nell’attesa, noi verdi continuiamo a dire NO a questa politica, e NO a questo Consuntivo.