La legge elettricità, in votazione il prossimo 9 giugno, si inserisce coerentemente nel quadro dell’uscita dai combustibili fossili (dannosi per il clima e la nostra salute) e dal nucleare (rischioso, costoso e fonte di millenarie scorie radioattive) già decisi dal popolo e mira a garantire anche in futuro un’approvvigionamento elettrico sicuro con fonti energetiche indigene.

Il pacchetto legislativo si muove su 3 assi principali. Innanzitutto definisce degli obiettivi di produzione per il nuovo rinnovabile (solare, eolico, biomassa,…) e l’idroelettrico. Per raggiungerli vengono ampliati gli strumenti di promozione del solare fotovoltaico, che ha dimostrato negli ultimi anni tutto il suo concreto potenziale. Inoltre si definiscono 16 progetti idroelettrici prioritari e condivisi anche con le associazioni ambientaliste per ampliare lo stoccaggio invernale. Infine si facilitano le procedure per l’installazione di impianti eolici.

L’ampliamento del nuovo rinnovabile avverrà nel massimo rispetto possibile della natura: si stima che l’80% degli impianti avverrà su edifici o infrastrutture esistenti. Le zone idonee per solare ed eolico saranno definite dai cantoni. In questo processo saranno garantiti tutti gli strumenti democratici e ricorsuali attualmente in vigore. I biotopi di importanza nazionale saranno in ogni caso esclusi e gli aspetti naturalistici, paesaggistici e agricoli dovranno essere adeguatamente considerati. Come tutte le maggiori associazioni ambientaliste svizzere ritengo questo un accettabile compromesso.

Il secondo pilastro importante è l’efficienza energetica. Il passaggio dal fossile all’elettrico implica già un uso più parsimonioso dell’energia. Ma la corrente elettrica meno cara è e rimane quella non consumata. È quindi importante ridurne il più possibile il consumo. Tra le misure proposte, alcune riguardano i distributori finali di corrente che saranno tenuti a promuovere strumenti e campagne di sensibilizzazione e consulenza per ridurre lo spreco energetico.

Il terzo fondamentale elemento è l’uso più efficiente della corrente elettrica rinnovabile, tramite delle reti elettriche più intelligenti e la possibilità di creare delle comunità di autoconsumo. Questo permetterà ai produttori decentrati di vendere corrente ai propri vicini o ai propri inquilini, permettendo di ottimizzare l’autoconsumo e di offrire loro corrente a prezzi più vantaggiosi.

Per un futuro energetico svizzero più indipendente, ecologico e economico è quindi fondamentale votare un chiaro sì alla legge elettricità.

Matteo Buzzi, Deputato in Gran Consiglio