Il Cantone sta vivendo al di sopra dei suoi mezzi e il deficit di un centinaio di milioni che ne deriva è solo la punta dell’iceberg  del fallimento di un modello iper-capitalista di bassi salari e crescita quantitativa che distrugge il territorio.


È un modello che a livello globale sta trascinando l’umanità verso un’inesorabile autodistruzione, che crea conflitti e un uso sconsiderato delle risorse. Il Ticino, ormai se ne sono accorti quasi tutti, non è (più) un’isola felice.

La crescita solo quantitativa sostenuta dagli ambienti economici e dalla destra non è, per innumerevoli motivi, sostenibile e non crea né felicità né benessere. Anzi, per la prima volta abbiamo sia crescita del PIL sia crescita della disoccupazione. S’impone un’inversione di rotta adottando un modello più sobrio, attento all’ambiente e attento alla qualità più che alla quantità.

Sì, perché l’opulenza del nostro Paese non regala, come più volte promesso da certi ambienti, lavoro, felicità e ricchezza per tutti. L’esorbitante giro di soldi in circolazione fa invero la felicità (o presunta tale) di pochi, e aliena i più schiavizzandoli al dio denaro e a un modello economico che sempre più lascia per strada larghe fette della popolazione.

Un modello diverso, che punti sulla qualità e un uso parsimonioso delle risorse, a cominciare dal territorio, è possibile. I Verdi propongono ad esempio una moratoria di cinque anni nella costruzione di nuovi impianti di logistica. Il principio di maggiore sobrietà e la ricerca di una qualità superiore nell’ambito della politica di promozione economica possono essere applicati dal governo subito; ridistribuendo le ricchezze più equamente e promuovendo i principi di cui sopra, elevando a prioritaria la qualità (vera) di vita del cittadino invece di privilegiare i diktat dell’economia, che favoriscono i soliti noti.

Quando si decide di mettersi a dieta non lo si fa perché manca il cibo ma perché qualche chilo di meno ci fa star meglio. Si riduce la quantità perché si persegue la qualità. Ora, per anni, il modello di promozione economica ha privilegiato il corto termine e la quantità.

Qualità, sobrietà e uso intelligente delle risorse sono le indicazioni che dobbiamo seguire per il futuro, perché solo così ci arriveremo in forma, insieme, e con maggiore felicità sociale.

Sì che si può!
 

Daniele “Dede” Bianchi
andidato n. 10 al Gran Consiglio per I Verdi del Ticino