Trovare e catalogare le numerose associazioni culturali che operano nel Bellinzonese non è cosa facile. Nel sito web del Comune manca una sezione aggiornata e strutturata riservata alle associazioni di tipo culturale. Il nuovo sito internet del Comune raggruppa in un unico indirizzario tutte le associazioni, per cui gli amici degli animali si ritrovano nello stesso indirizzario di Mini Musica o degli amici del cinema o della Coopaso, Cooperativa che si occupa di organizzare concerti blues. Se poi non riesci ad indovinare dal nome qual è l’attività svolta il sito non ti aiuta. Da ultimo l’indirizzario non è aggiornato, sono ancora iscritte le associazioni che hanno cessato l’attività.

Ma a parte questa mancanza di attenzione e di riconoscimento per l’impegno di tantissime persone che si danno da fare per animare la nostra città, è un fatto noto che a Bellinzona manca uno spazio comune di riferimento e di appoggio per chi intende proporre eventi culturali al di fuori dell’ambito classico e istituzionale.

Una necessità che risultava evidente anche dalle conclusioni dell’indagine esperita alcuni anni fa su incarico del Municipio.

I gruppi, le associazioni, ma anche i singoli individui che operano nel Bellinzonese conoscono bene le difficoltà logistiche che si riscontrano, non solo per trovare un luogo dove riunirsi ma anche per organizzare degli eventi al di fuori dell’ambito classico ed istituzionale. Manca una struttura per cosi dire “alternativa” al Teatro sociale, o a Villa dei cedri o ai castelli di Bellinzona, luoghi che come si sa sono di difficile accesso e sostanzialmente riservati ad eventi per cosi dire di “cultura omologata”.

Ora che Bellinzona è diventata grande può permettersi di investire in una casa della cultura aperta a ogni persona, gruppo o associazione che abbia voglia di proporre un evento (arte, musica, dibattito, cinema ), perché la cultura “parlata” non è solo quella che si trasmette nelle sale da concerto, o nei teatri, o nelle belle sale d’esposizione, ma è ovunque la si coltivi.

L’organizzazione della struttura potrebbe essere delegata a un gruppo di coordinamento delle varie associazioni. La CASA DELLA CULTURA dovrà avere un minimo di strutture fisse per organizzare esposizioni, dibattiti, concerti o altro. La CASA DELLA CULTURA dovrà essere un luogo di incontro, sempre aperto, non solo per tutti quelli che operano nel campo delle arti performative, delle arti visive, della danza, del teatro, della letteratura, della musica, del design, dei nuovi media e internet e delle produzioni culturali, ma anche per chi semplicemente vuole curiosare, usare, approfittare delle varie attività. Uno spazio intergenerazionale che saprà rendere ricca di nuove esperienze la nostra città.

Concludiamo ricordando che di spazi simili ne esistono già in molte città svizzere, e anche nel nostro Cantone, come a Mendrisio e a Losone:

http://mendrisio.ch/progetti/la-filanda-centro-culturale-e-biblioteca

http://www.lafabbrica.ch/

Per questo, chiediamo al lodevole Municipio:

1) di creare una CASA DELLA CULTURA in città.

Con la massima stima.

 

Michela Delcò Petralli (I Verdi)

Ronnie David (I Verdi)

Lisa Boscolo (US)

Giacomo Buletti (US)

Alberto Casari (US)

Giorgio Valenti (US)