Dopo aver lavorato diversi anni presso una ditta, mi sono trovata pure io nella situazione di cercare un nuovo impiego. Cosciente che il mio settore di formazione fosse quasi saturo (grafica / Web Designer), ho ampliato le mie ricerche anche in altri ambiti, quali l’amministrazione.


Nel corso delle mie diverse ricerche mi sono trovata davanti al seguente annuncio: «Grafico Web Designer esperto a 1.500 euro, luogo di lavoro Lugano». Sono rimasta scioccata e allibita: un’azienda con base a Lugano cerca una persona con formazione superiore come la mia (diploma accademico in graphic design), ottime conoscenze in campo grafico e informatico, doti artistiche e capacità di lavorare sotto stress. Un profilo abbastanza specifico, il tutto per uno stipendio irrisorio.

Una persona che cerca lavoro e che rispecchia il seguente profilo, è una persona che ha maturato esperienza, come si può offrire uno stipendio simile ad un ticinese? In questo settore in Ticino non c’è scarsità di risorse giacché vengono formate diverse persone alla SUPSI con queste competenze. Non è nemmeno uno di quei lavori che i ticinesi sono un po’ restii fare, come ad esempio badante o operaio di fabbrica. No, qui si tratta di un impiego che molti ticinesi con competenze simili alle mie vorrebbero svolgere; questa è una professione ambita da molti e che richiede una specifica preparazione ed esperienza, nonché continui aggiornamenti.

Come è possibile trovarsi davanti a simili annunci al limite dello «schiavismo»? Poi come mai viene specificato uno stipendio in euro anziché franchi? Siamo in Svizzera e si paga in moneta locale! O forse si sta cercando un frontaliere italiano – o della Comunità europea – senza dirlo esplicitamente? Forse così l’interessato non deve nemmeno «prendersi la briga» di fare il cambio valuta.

Come fa un ticinese a vivere qui con 1.500 euro? Qualsiasi lavoro anche più umile viene pagato meglio. Questo per il semplice motivo che vivere in maniera degna in Svizzera è molto più dispendioso, rispetto alle zone limitrofe dove, per esempio, un affitto costa sui 300 euro. In Ticino un’offerta per uno stipendio simile è in sé ridicola se si vuole sopravvivere, ovvero pagare un affitto, la cassa malati e comprarsi i generi di prima necessità.

Trattandosi di un’offerta di lavoro per nulla adeguata ad un minimo salariale necessario per vivere sul nostro territorio, mi hanno consigliato di segnalare il caso agli organi competenti, ovvero l’Ufficio sorveglianza del mercato del lavoro, per le verifiche e i provvedimenti del caso.

Non dobbiamo svalutare il nostro lavoro, in quanto noi tutti abbiamo diritto di vivere degnamente, con uno stipendio minimo vitale e non essere sfruttati. Diciamo basta a questa situazione. Chiunque avesse da segnalare casi simili di sfruttamento o di pagamento certo non appropriato per un ticinese, può rivolgersi anche in forma anonima all’Ufficio sorveglianza del mercato del lavoro.

Solo il senso civico e la forza di tutti noi ci salveranno da situazioni disastrose, portando allo scoperto questi sfruttatori. Per questo motivo, ancora di più chiedo ai ticinesi tutti di votare sì all’iniziativa «Salviamo il lavoro in Ticino», per tutelare in ambito lavorativo i nostri diritti e quelli dei nostri figli, un domani. Questo per non diventare dei «working poor», situazione che porta noi lavoratori allo scontento e alla depressione, mentre il datore di lavoro si arricchisce alle nostre spalle, approfittandosi della nostra condizione.

Cristina Fusi, Cureglia