La speranza di vita1 in Ticino è diminuita drasticamente nel 2020, per la prima volta dal 1918 (influenza “Spagnola”). Infatti gli uomini perdono oltre un anno e mezzo di vita, passando da 82,6 a 80,9 anni, mentre le donne perdono mezzo anno di vita passando da 85,6 a 85,1 anni.

Cosa sta succedendo?  La pandemia virale del Covid-19 non ha colpito solo le persone più fragili ma, fra le 615 persone che in Ticino il virus ha finora ucciso, molti avrebbero potuto vivere più a lungo. L’indicatore inoltre posiziona il Ticino come il Cantone più colpito in Svizzera. Facendo poi un confronto internazionale della mortalità in eccesso, vediamo la Svizzera al primo posto davanti a Svezia e Stati Uniti, e tutti nostri vicini si salvano con una mortalità meno drastica.

Può sorprendere la mentalità purtroppo ben svizzera, di far prevalere l’economia alla salute. Stiamo ormai vivendo le seconda ondata portatrice di ancora più morte rispetto alla prima, e l’imminenza delle Feste di fine anno mostra scientificamente che se non riuscissimo a diminuire drasticamente contagi e ricoveri, come lo sta mostrando la stagnazione ormai in atto, il sistema sanitario non reggerebbe la terza ondata di contagi, data ormai per scontata dopo Natale.

Essere gli ultimi della classe a difendere la salute delle nostre cittadine e dei nostri cittadini non ci fa migliori garanti dell’economia, anzi. L’ignoranza, la mancanza di presa di coscienza della realtà e la mancanza di scelte chiare per proteggere aziende e collaboratori che si vedono limitare le attività, ipoteca più a lungo termine la ripresa economica del Paese come lo dimostrano i due esempi all’opposto di Svezia e Cina.

Per i Verdi del Ticino non si tratta quindi di scegliere se mettere al primo posto la salute delle cittadine e dei cittadini. Non si può prescindere dai primi senza prendersi a carico anche i secondi. Per raggiungere però questi obiettivi, le misure ventilate dal Consiglio Federale e dal Consiglio di Stato sono insufficienti.

Le coperture economiche dell’economia devono essere prese a carico dalla Confederazione, ma se quest’ultima non dovesse accettare di farlo con il corretto tempismo, con il coraggio che ha saputo dimostrare in primavera, il Consiglio di Stato deve scegliere e prendersi a carico l’onere, per il bene di tutti noi.

Per poter rallentare l’ecatombe e dare un sollievo immediato a medici e infermieri è necessario quindi rallentare immediatamente la propagazione dell’infezione. Si deve limitare drasticamente gli incontri, tagliare tutte le vie di trasmissione del virus. Questo obbligo per la sopravvivenza della popolazione implica di procedere con misure anti-socievoli ma ragionevoli. Prima di tutto far prendere coscienza della realtà che viviamo oggi. L’ente pubblico deve mettere in sede una “task-force” di “volgarizzazione scientifica” e trasmetterla con tecnologia di mediatizzazione moderna, ben conosciuta dai mezzi di pubblicità.

È necessario salvare le vite e rinunciare temporaneamente alle partite di tennis, agli incontri fisici tra amici, oltre ad incontri al bar e ristorante. Si deve riconoscere il pericolo e anticiparlo con misure in dotazione, come moltiplicare i tamponi diagnostici. Inoltre isolare e ma fondamentale anche aiutare finanziariamente le vittime colpite dal virus.

I Verdi di Savosa

Referenza:

 https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Covid-crolla-la-speranza-di-vita-13667470.html