Mendrisiotto: turisti per caso?
Secondo le previsioni degli esperti, il nuovo cambio euro-franco influirà pesantemente sull’afflusso dei turisti alle nostre latitudini.
Che non sia un gran momento per il turismo ticinese è cosa cognita. Secondo le previsioni degli esperti, il nuovo cambio euro-franco influirà pesantemente sull’afflusso dei turisti alle nostre latitudini.
A livello regionale, inoltre, la vertenza che vede contrapposti il Comune di Mendrisio e la Fondazione Promo da una parte e il Casinò dall’altra ha già sin d’ora ripercussioni importanti sulle attività dell’Ente del Turismo del Mendrisiotto e Basso Ceresio (ETMBC). Infatti, molti progetti, precedentemente approvati e con un finanziamento programmato su più anni, potranno essere realizzati solo quando la casa da gioco rispetterà la convenzione firmata con la società NCKM e verserà il contributo annuale pattuito.
Senza voler entrare nei dettagli della diatriba, mi limito a far notare che, se la posizione del Casinò non dovesse mutare, le conseguenze economiche per tutto il Mendrisiotto potrebbero essere devastanti. La nostra regione è uno scrigno ricolmo di tesori da scoprire che l’ETMBC ha massicciamente contribuito a promuovere e a presentare al grande pubblico: dagli itinerari storico-culturali al sito UNESCO del Monte San Giorgio, passando per il sostegno alle Processioni Storiche e alla di loro candidatura per entrare nel novero delle tradizioni immateriali dell’umanità. Senza i contributi di pubblica utilità versati alla comunità del Distretto dal Casinò tramite NCKM, comuni e istituzioni culturali dovranno cercare altrove i finanziamenti per manifestazioni e campagne promozionali.
Un compito quest’ultimo che troppo spesso è ritenuto superfluo o addirittura seccante. Disporre di un notevole patrimonio storico, artistico e paesaggistico non significa che i turisti arrivino – così, quasi per caso – a frotte. All’interno del mercato globale dell’offerta turistica, è necessaria un’incessante campagna pubblicitaria. Per far fronte alla concorrenza ormai planetaria servono attività e manifestazioni, nonché spirito d’iniziativa e partecipazione ad eventi di respiro almeno nazionale. Manifestazioni come, ad esempio, la “Notte dei Musei”, che si svolge ogni anno nel mese di maggio. In concomitanza con l’apertura serale dei musei, in tutta la Svizzera, si promuovono mostre e spettacoli, coinvolgendo la popolazione residente e attirando turisti curiosi. In tutta la Svizzera, ma non – con qualche lodevole eccezione – in Ticino, dove l’evento è decisamente snobbato.
In questo momento di particolare difficoltà per il turismo cantonale, è giunta l’ora che gli operatori culturali si rimbocchino le maniche e vadano a stanare i possibili visitatori. Occorre puntare su di un turismo di qualità che valorizzi il territorio e il suo patrimonio artistico e naturalistico e che faccia girare l’economia locale. Un’idea di turismo completamente diversa da quella contenuta nella mozione Abate (la “Lex FoxTown”), che vorrebbe spacciare per turisti i moderni schiavi del consumo che intasano le strade nei loro pellegrinaggi verso i santuari dell’inutilità griffata.
Andrea Stephani
candidato al Gran Consiglio per I Verdi