Riassumiamo qui di seguito, su segnalazione di cittadini e cittadine, una serie di osservazioni e rispettive domande al Municipio.
1. Parco Ciani – cantiere per il raffreddamento del Centro di Calcolo. Per un anno una zona del parco era inutilizzabile, per raggiungere il Belvedere si era costretti a camminare, in fila indiana, su pannelli scivolosi. Sono stati tagliati due importanti platani in riva al lago, mentre altri alberi (una vecchia quercia, un giovane platano, e un grosso Liquidambar a tronco doppio) erano stati ritenuti meritevoli di protezione, ma evidentemente la protezione era insufficiente per salvaguardarli, poiché in seguito sono stati tagliati (anche un cedro imponente all’interno del parco del Liceo, per lo stesso cantiere). Per quale motivo è stato scelto il Parco Civico, il luogo più prezioso e delicato, invece delle vaste fasce di rive ormai urbanizzate, apparentemente più adatte per collocarvi i tubi di raffreddamento del Centro di Calcolo?
2. In Via Cortivo, cantiere Herzog-Demeuron, dopo i tagli di grandi alberi nel mese di maggio, durante l’estate sono stati tagliati altri alberi di grandi dimensioni, sani e che stavano fuori dal perimetro dello scavo. Apparentemente i tagli servivano per facilitare l’accesso al cantiere. Chi ha dato il permesso? Con che motivi? Come verrà risarcito il danno?
3. In Via Riviera, cantiere di Villa Helios: la protezione dei tre grandi cedri è corretta? Con lo scavo che rasenta le radici, non rischiano di morire? Se ciò dovesse succedere per inosservanza delle regole per la protezione degli alberi sui cantieri, quali sono le sanzioni e quali risarcimenti deve fornire il responsabile?
4. Con piacere abbiamo saputo (risposta del Municipio all’interrogazione 315 del 3.2.2010) che la prassi è “la fossa di scavo delle dimensioni di ca. m 2.00×2.00, la cui superficie dovrebbe rimanere permeabile”. Chiediamo ora al Municipio di indicarci dove possiamo trovare alberi messi a dimora secondo quanto previsto. Purtroppo noi vediamo solo alberi piantati e un nuovo manto di asfalto immediatamente steso quasi fino al tronco. Così lungo Via Ciani, in Via Besso davanti all’ex-Villa Antonietta, e in Via Peri (dove due delle tre magnolia grandiflora, con un’apertura minuscola, sono già morte). Chiediamo di farci vedere almeno un caso dove si è potuta applicare la regola citata dal Municipio.
5. Parco San Michele, una conifera direttamente sotto i due platani avvelenati per la vista lago dell’ex-Kurhaus di Ruvigliana era visibilmente sofferente l’inverno scorso, ora è stata tagliata (v.foto 1, la ceppaia). Sono state eseguite delle analisi per accertare se la causa del deperimento è lo stesso veleno che ha ucciso i due importanti platani che coprivano la vista lago dell’ex-Kurhaus? Dobbiamo temere per la salute del platano superstite, pochi metri a valle? Se fosse così, in che modo il Municipio farà risarcire il danno? In che modo il Municipio intende evitare che simili atti di violenza a scopo di lucro (non si tratta di vandalismo, il vandalismo non ha un tornaconto, è distruzione gratuita, mentre qui aumentano i valori immobiliari) si ripetano, sempre di nuovo, sul territorio luganese?
6. Gli antichi gelsi della Masseria di Cornaredo: uno scavo per la posa di condotte ha reciso le radici di uno dei due alberi, importante testimonianza del passato agricolo-artigianale di Lugano. Chi vigila sulla protezione degli alberi su questi cantieri?
7. Sentiero di Gandria: paesaggio protetto di importanza nazionale, “hot spot” di biodiversità (e per questo con parecchio potenziale turistico) con specie protette sia a livello federale che cantonale e una quantità di specie della lista rossa , in parte uccise dai trattamenti con gli erbicidi e dai decespugliatori. Sono anche stati tagliati alberi di specie rare (bagolaro e carpino nero). Il Municipio è al corrente che l’impiego di erbicida è illegale? Il Municipio dispone di una cartina o altro strumento che permetta agli addetti ai lavori di riconoscere quali sono le piante degne di particolare protezione? Che non devono venir “pulite”.
8. Sentiero tra Pregassona e Cureggia: uso dei decespugliatori in estate, con conseguente distruzione di una delle ultime popolazioni svizzere della rarissima Carpesium cernuum, della cui presenza e pregio il comune era al corrente già da anni.

9. Muri lungo Cassarate, lato verso il fiume: uso di decespugliatore per eliminare la vegetazione. Quali motivi giustificano l’impiego di manodopera pagata dai contribuenti, per ridurre la biodiversità, recando un danno, senza alcun vantaggio?
10. Lavori di manutenzione argini: se eseguiti con il trattore con trinciatutto sul braccio meccanico non lasciano nessuno scampo alla fauna. Viene distrutto tutto quello che rimane sotto le lame. Il Municipio non crede che convenga investire di più in manodopera? La qualità di vita a Lugano ne uscirebbe accresciuta: più posti di lavoro, lavoro fatto meglio, meno danni collaterali… (vedi punto 7 … e il discorso vale anche per i famigerati soffiatori!)
11. Platani piantati lungo il Cassarate, a filo con il muro di sostegno. Qual è l’intenzione della collocazione estrema? Crescendo, gli alberi spaccheranno il muro. In seguito si intende procedere a eventuali interventi di sostegno dello stesso, come intervento di “naturalizzazione”? Oppure tagliare gli alberi dopo una decina di anni, quando non avranno più spazio di crescita?
12. Nel gennaio 2011 il capodicastero Bignasca, in risposta all’interpellanza di Gianni Cattaneo, ha detto che con una spesa di 400’000 fr la città si occuperebbe entro sei mesi di debellare il Poligono del Giappone. Chiediamo al Municipio: a che punto siamo? Quali interventi sono stati eseguiti?
13. Nel giardinetto dietro Nuovostudiofoce, un’importante conifera e una più modesta magnolia grandiflora sono state tagliate la settimana scorsa (v. foto 2). Perché?
14. I cittadini sono persone razionali, capiscono che a volte ci sono interventi che non piacciono, ma che sono necessari per ottenere vantaggi per la collettività. Per esempio alcuni tagli di alberi sono giustificati. Ritiene il Municipio possibile segnalare preliminarmente gli alberi che verranno tagliati, così come si indicano le opere edilizie con le modine? Eventualmente permettendo ai cittadini di fare opposizione, ma ad ogni modo di informarsi sui motivi? Nel caso siano interventi inevitabili, almeno i cittadini avrebbero il tempo per congedarsi da esseri viventi che in molti casi ci hanno accompagnato durante decenni, dandoci protezione e piacere.
Anche a nome dei numerosi cittadini e cittadine che hanno manifestato preoccupazione,
ringraziamo per le informazioni.

Gianni Cattaneo e Melitta Jalkanen

Foto destra – Parco S.Michele settembre 2011 / Foto sinistra – Dietro Nuovostudiofoce novembre 2011