Meno sfalci più biodiversità – Ascona
Con la presente, avvalendomi delle facoltà concesse dalla LOC (art. 66 LOC), mi permetto di interpellare il Municipio sul tema di seguito esposto.
“Lasciare crescere erba e fiori in un giardino aiuta a preservare la biodiversità. Per questo motivo il Dipartimento del territorio (Dt) in collaborazione con la Città di Bellinzona, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione denominata “Lasciami crescere, la natura ti ringrazia”, che invita tutti i proprietari di giardini e gestori di spazi verdi a rinunciare a tagli frequenti e a diversificare il tipo di manutenzione durante tutto l’anno, dando così più spazio alla natura.”
Questo si legge nel cappello dell’articolo, intitolato ”Meno sfalci dei prati, più biodiversità” apparso su “La Regione” sabato 28 settembre 2024.
Qui di seguito riprendo buona parte del testo della campagna del Cantone “Lasciami crescere, la natura ti ringrazia” (scaricabile dal sito: www.ti.ch):
Prati e giardini fioriti possono essere luoghi particolarmente ricchi di biodiversità oltre che una fonte importante di nutrimento per vari insetti. Se queste aree verdi vengono però gestite in maniera intensiva con tagli frequenti e uso di concimi, otteniamo l’effetto contrario: cioè un prato all’inglese, con poche specie vegetali e alti costi di manutenzione.
Un progetto di ricerca dell’Università di Berna (cofinanziato dal Fondo nazionale svizzero, dall’UFAG e dall’UFAM, nonché da vari Cantoni svizzeri) ha dimostrato che il mantenimento di una zona non falciata con possibilità di rifugio, ha effetti positivi sia sull’abbondanza sia sulla ricchezza specifica di vari gruppi di invertebrati. Ad esempio, nel contesto di un prato non falciato in cui erano state create possibilità di rifugio pari al 10-20% della superficie, il numero di ortotteri (cavallette, grilli…) era raddoppiato.
Perché dunque non cambiare la modalità di gestione dei prati e proporre una nuova tendenza benefica per l’ambiente? Questa campagna prende spunto dal movimento nato in Inghilterra nel 2019 “No mow may”, letteralmente “maggio senza sfalcio”, e invita tutti i proprietari di giardini e gestori di spazi verdi a rinunciare a tagli frequenti e a diversificare il tipo di manutenzione durante tutto l’anno.
- Non tagliare a zero l’erba: si brucia e richiede molta acqua
- Mantenere un’altezza di taglio sopra gli 8 cm
- Rimozione di sfalci e ramaglie
- Falciatura scaglionata nel tempo
- Non utilizzare pesticidi e diserbanti
- Raramente i fertilizzanti sono necessari
- Se è necessario bagnare alla sera o alla mattina
- Questione “rumore”: utilizzare tagliaerba elettrici o con decibel bassi, evitare i soffiatori
- Evitate il prato all’inglese!
Questa serie di azioni vuole creare delle oasi di biodiversità all’interno dello spazio urbano grazie a una gestione diversificata a seconda dell’utilizzo della superficie verde. Se per esempio il prato è una zona di svago molto frequentata, si possono avere dei tagli più frequenti nella parte centrale e al contempo tenere dei bordi più “incolti” dove si rinuncia ai tagli e si lasciano crescere le piante spontanee.
Tutto questo porta a evidenti benefici per la biodiversità di prati e giardini, per esempio:
- Gli impollinatori vengono preservati e la biodiversità aumenta
- La superficie verde riduce il calore cittadino e assorbe grandi quantità d’acqua
- Con l’uso estensivo si risparmiano soldi e risorse
- Un prato diversificato attenua maggiormente i rumori
FONTE:
Alla luce di quanto esposto sopra, chiedo:
- Non crede il Municipio di contattare il Dt e la Città di Bellinzona per avviare una campagna, simile a quella intitolata “Lasciami crescere, la natura ti ringrazia”, adattata alla realtà di Ascona?
- Non dovesse essere il caso. Per quali ragioni ?
- Intende il Municipio proseguire per conto proprio per sviluppare una sua campagna simile a quella intitolata “Lasciami crescere, la natura ti ringrazia”
- Se sì, in quale modo?
- Se no, perché?
- Intende il Municipio chiedere anche ai privati di aderire a questa campagna, per contrastare le isole di calore?
- Se no, per quale motivo?
Valerio Sala