Il referendum PLR non fa gli interessi degli automobilisti e neppure del paese.


Automobilisti vessati da continui aumenti delle tasse? Lo pensano i giovani PLR. Insieme ai giovani UdC hanno infatti promosso un referendum contro la recente decisione del Gran Consiglio di prelevare un modesto tributo – temporaneo – per finanziare gli incentivi alle auto ibride o elettriche, le colonnine di ricarica e la mobilità aziendale.

Gli 11 milioni, raccolti tramite un aumento medio del 2.5% della tassa di circolazione sull’arco di 4 anni, equivalgono a un aumento di 2 centesimi al litro della benzina per chi ha un’auto che consuma 7 litri al 100 e percorre 10 mila km all’anno. Gli altri cinque milioni sono già nelle casse del Cantone.

Negli ultimi mesi il prezzo della benzina è sceso di 20 centesimi, dieci volte di più rispetto a questo “balzello”. Già solo questo chiarisce che i veri problemi degli automobilisti sono legati al prezzo del petrolio e non certo alla decisione del Gran Consiglio. Proprio per questo motivo il referendum rischia di essere autolesionista: perderemo l’occasione unica fornita dal calo del prezzo del petrolio per imprimere una svolta decisiva alla nostra mobilità privata.

Investire nella mobilità ibrida ed elettrica è importante per molti motivi. Qui basterà citarne tre che toccano economia, ambiente e mobilità:

  1. Ogni anno la Svizzera acquista prodotti petroliferi per 20 miliardi. Un mare di soldi fuoriesce dal nostro paese finanziando spesso regimi totalitari o sospettati di finanziare il terrorismo islamico. Nel contempo, grazie al riscatto delle acque ticinesi, la nostra azienda elettrica (AET) avrà a disposizione sempre più corrente elettrica da fonte rinnovabile. Abbiamo quindi tutti gli interessi a ridirigere questo flusso di denaro che abbandona la Svizzera verso il mercato interno: in altre parole comperare meno benzina e consumare più corrente da fonti indigene e pulite.
     
  2. Il motore elettrico è molto più efficiente del motore a scoppio. Questo comporta un calo netto dei consumi energetici: un buon affare per le nostre tasche e per l’ambiente. Inoltre le auto ibride, soprattutto quelle “plug-in” di nuova generazione, e i veicoli elettrici emettono poco o nulla lungo le nostre strade, in particolare nei centri urbani dove la qualità dell’aria continua a essere pessima. Non è pensabile di dirottare tutta la mobilità sui trasporti pubblici. La nostra salute dipenderà, quindi, anche dallo sviluppo di automobili a emissioni zero.
     
  3. Le strade del Ticino sono prossime al collasso, soprattutto nel Sottoceneri. Finanziare misure di mobilità aziendale permetterà di ridurre in modo importante il numero di auto in circolazione, riducendo così le colonne. Un vantaggio per tutti gli utenti della strada.

Se questi tre obiettivi vi sembrano ragionevoli e desiderabili, allora non dovete farvi fuorviare dalle tesi dei referendisti: dite sì agli ecoincentivi per il periodo 2015-2018 e no al referendum. In caso contrario agli automobilisti non resterà che rimanere in coda e sperare che il prossimo rincaro del petrolio non sia dietro l’angolo.

Francesco Maggi
capogruppo dei Verdi in Gran Consiglio