È stata ha presenta ieri una mozione intitolata “Non danneggiamo il clima con i soldi pubblici!” che è stata sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare dei Verdi del Ticino con alcuni esponenti del PS, PPD e PC.

La mozione chiede al Consiglio di Stato di rendere pubblici i dati sull’impatto climatico dei suoi investimenti (finanziari e non) e di quello degli enti pubblici a esso collegati (es. Fondo pensioni). La seconda richiesta è quella di mettere in atto al più presto un piano per ridurre le partecipazioni ticinesi agli investimenti che danneggiano il clima, attuando così una politica di decarbonizzazione degli investimenti pubblici.            
È cosa nota che l’aumento dei gas a effetto serra contribuisca in maniera significativa al riscaldamento climatico.
Il mondo scientifico conferma che le attività umane, in particolare l’uso dei combustibili fossili, sono parte del problema. Per contenere il riscaldamento come deciso al Vertice di Parigi, occorre ridurre in modo massiccio il consumo di carbone, petrolio e gas e occorre farlo subito!

Nel mondo, il disinvestimento, è da tempo un tema e ha già sortito effetti importanti: a seguito di diverse operazioni di disinvestimento, il valore in borsa delle grandi multinazionali del carbone è crollato e le compagnie attive nel carbone fallite negli ultimi quattro anni sono decine, tra cui Arch coal, il secondo produttore di carbone degli USA.

La città di Oslo ha deciso di escludere gli investimenti nel carbone del suo fondo pensioni (che capitalizza circa 73 miliardi di dollari) e nel 2015 ha esteso questo bando anche alle altre energie fossili. La città di Oslo è quindi la prima capitale del mondo a disinvestire nelle energie fossili. Molte altre città seguono questo trend in Francia e negli Stati Uniti; anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite si è schierata apertamente a supporto della campagna internazionale che promuove l’idea di disinvestire dalle fonti fossili.   
Non dimentichiamo che la Svizzera è una delle piazze finanziarie più importanti nel mondo e potrebbe contribuire in modo decisivo a disinvestire nelle energie fossili. Purtroppo finora la piazza finanziaria elvetica non ha prestato alcuna attenzione alla decarbonizzazione degli investimenti. È quindi urgente agire subito anche nel settore finanziario e lo Stato deve iniziare a dare il buon esempio.

I casi citati dovrebbero convincere tutti che i tempi stanno cambiando e che anche in Svizzera e in Ticino è tempo di disinvestire. Le perdite milionarie del CS negli investimenti nel carbone in Malesia e quelli della nostra Azienda elettrica a Lünen dovrebbero suonare come un chiaro monito.

 

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