Buongiorno a tutte e tutti,

nel 2023, i debiti della popolazione nei confronti delle casse malati ammontavano a 44 milioni di franchi. Nella triste graduatoria dei premi arretrati, il Ticino figura tra i cantoni messi peggio (in media 16’000 franchi). Basterebbero questi due dati eloquenti per giungere alla conclusione che gli aiuti per chi è in difficoltà andrebbero aumentati sicuramente non diminuiti. Invece, dovesse passare la decisione del Gran Consiglio oggetto del presente referendum, 2500 persone perderanno il diritto al sussidio, mentre quasi una persona su cinque riceverà un sussidio più basso. Ciò indebolirebbe ancora di più il potere d’acquisto di una fascia della popolazione già alle prese con il ristagno dei salari e l’aumento dei premi, con conseguenze negative anche per il tessuto economico locale.

È ora di dare un taglio ai tagli, ponendo le basi per un futuro in cui la salute di cittadine e cittadini è considerata un bene pubblico, sottratto alle logiche di mercato e finanziato in modo equo.

Una volta che avremo – così speriamo – bloccato questo scellerato e miope taglio ai sussidi, occorrerà insistere con decisione sul tema della cassa malati unica con premi proporzionali al reddito e alla sostanza. In un momento storico in cui si fa un gran parlare di razionamenti, di risparmio e di efficienza, infatti, non bisogna dimenticare che l’aumento costante dei costi sanitari viene scaricato soprattutto sulle tasche di chi non gode della ricchezza in esubero.

Per noi Verdi è altrettanto chiaro che una salute sana è soltanto possibile in un ambiente sano: il riscaldamento climatico, l’inquinamento ambientale e la perdita di biodiversità sono oggi le più importanti minacce per la salute. Già oggi, nel nostro Paese, gli inquinanti atmosferici sono all’origine di malattie respiratorie, cardiache o circolatorie che causano ben 14’000 ricoveri ospedalieri e 2’200 decessi all’anno. È inutile sottolineare come anche in questo caso, sono soprattutto le categorie sociali più vulnerabili a essere esposte maggiormente alle conseguenze del degrado ambientale. Le stesse che saranno colpite dal disimpegno dello Stato che oggi, come fronte progressista unitario, vogliamo fermare.

Rocco Vitale