Egregio Presidente, Consiglieri e consigliera di Stato, gentili colleghe e colleghi,

l’intervento di oggi vuole semplicemente ribadire il procedimento per il quale molto spesso è possibile seppellire delle iniziative sotto il velo pesante dell’inerzia. A differenza di quanto sostenuto nel rapporto di maggioranza e nel messaggio del Consiglio di Stato le richieste della mozione sono tutt’altro che evase.

 

Garantire un’alternativa vegetariana/vegana Parzialmente evasa

Le mense delle SM offrono un menu completo unico, perciò non vi è un’alternativa ogni giorno. Viene assicurata nel post-obbligatorio.

Limitare carne e pesce a soli 2 giorni a settimana + 1 giorno vegano alle medie

 

Parzialmente evasa

Le mense delle SM limitano carne e pesce a due volte a settimana (campagna “Oggi Restò un po’ più sostenibile e responsabile”).
Nel post-obbligatorio questo si riduce ad un giorno al mese.

Non è previsto un giorno vegano alle SM.

Assicurare quantità di pasti vegetariani e vegan presso le scuole post-obbligatorie

 

Non vi sono informazioni sulle quantità
Un giorno senza carne né pesce nelle scuole post-obbligatorie

 

Non evasa

Nel post-obbligatorio vi è un giorno senza carne né pesce al mese.

Label eco-menù secondo un calcolo che tenga conto degli impatti lungo tutto il ciclo di vita (metodo “analisi del ciclo di vita”, LCA); Non evasa

 

Maggior % prodotti biologici locali mense cantonali

 

Parzialmente evasa

Viene data priorità ai prodotti locali attraverso un concorso pubblico annuale e il Cantone ha sottoscritto nel 2022 la “Carta per un’alimentazione sostenibile”. Non viene data priorità a prodotti biologici.

Sensibilizzazione nelle mense

 

Parzialmente evasa

Cartellonistica “Oggi Restò un po’ più sostenibile e responsabile”

 

Momenti formativi trasversali

 

Non evasa

Educazione alimentare alle SM si limita ad una formazione nutrizionistica.

Avanzi giornalieri vengano distribuiti gratuitamente o a prezzo ridotto > evaso Evasa

Viene già fatto, il Cantone si sta informando per un partenariato con “Too Good To Go”

 

Non mi dilungo sui motivi, sono già stati menzionati. Sottolineo solo come il potenziale non si riduce alla sostenibilità ambientale, ma permetterebbe di promuovere il ruolo necessariamente esemplare degli enti cantonali anche ai sensi dell’acquisto di prodotti locali. Non va dimenticato che la sovranità alimentare siede come valore all’interno della nostra Costituzione cantonale. La scelta delle mense scolastiche non è casuale: in quanto spazi educativi sono luoghi privilegiati per promuovere valori virtuosi che passano, ma non si fermano alla tavola.

Le misure proposte all’interno della mozione erano senz’altro molte, e spaziavano da cambiamenti di menu ad azioni di sensibilizzazione. Le sovrapposizioni sono molte: indire giornate tematiche, offrire delle alternative o un piatto del giorno sostenibile. L’obiettivo era insomma lo stimolo ad una riflessione su tematiche importanti.

Personalmente trovo peccato che la percezione sia una volontà di indottrinamento o cambiamento radicale. In realtà non si è riusciti né a riconoscere lo spazio di miglioramento, né a prevedere degli auspici che riconoscessero un minimo di potenziale nella tematica dell’educazione all’alimentazione. Particolarmente ironica la paura dell’indottrinamento quando la politica ambientale di questo emiciclo non vuole fare investimenti sistemici per rendere più accessibile uno stile di vita più ecologico e si ritira oggi da ciò che potrebbe essere l’unico baluardo rimasto: l’esempio statale e l’azione individuale. Da una parte si lascia la responsabilità ultima al singolo, chissà che un giorno smetta di mangiare troppa carne o prendere l’auto per andare al lavoro, dall’altra non si danno alternative, né se ne informa la scelta.

Il rapporto di minoranza propone due semplici misure: una giornata di discussione nelle scuole in cui si trattino i temi legati all’alimentazione sostenibile, il consumo responsabile e locale; l’inserimento all’interno della già prevista educazione alimentare di aspetti di sostenibilità ambientale e sociale. Interventi non rivoluzionari che permetterebbero di lanciare la tematica.

Per questi motivi, invito il Gran Consiglio a sostenere il rapporto di minoranza.