Chi dice che non ci saranno tagli e non si toccheranno le fasce più fragili della popolazione mente.

«Chi dice che non ci saranno tagli e non si toccheranno le fasce più fragili della popolazione mente». Entra sempre più nel vivo la campagna elettorale per il referendum del 15 maggio sul ‘Decreto Morisoli’, il testo varato dal parlamento lo scorso autunno che prevede il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2025 agendo ‘prioritariamente’ sulla spesa, proposta contro la quale la sinistra ha raccolto le firme. E alla presentazione del comitato politico contrario all’iniziativa la coordinatrice dei Verdi Samantha Bourgoin non usa mezzi termini: chi sostiene che non si taglierà ma si frenerà l’aumento della spesa non la racconta giusta, per usare un eufemismo.

Una certezza, questa, che per Bourgoin ha le radici «nel fatto che chi vuole questo decreto, in parlamento ha bocciato l’emendamento del capogruppo del Ppd Maurizio Agustoni che chiedeva come nessuna misura potesse condurre direttamente o indirettamente a una riduzione delle prestazioni sociali a favore delle fasce più fragili della popolazione residente, siano esse sotto forma di contributi o sussidi, o sotto forma di prestazioni e presa a carico».

Aver bocciato questo emendamento nella votazione eventuale che lo vedeva contrapposto all’emendamento di Alessandra Gianella (Plr) – quello che poi, approvato, ha visto la comparsa dell’avverbio ‘prioritariamente’ in merito all’agire sulle spese –, per Bourgoin quindi «è la prova che le misure e i tagli sono previsti, ma per ora taciuti e colpiranno le fasce più fragili della popolazione».

È tutto da parte dei Verdi? Neanche per idea. «Tagliare sulla spesa e premere per risanare i conti a breve termine in questo momento storico significa non volersi occupare delle emergenze e delle sfide epocali che abbiamo di fronte», rimarca ancora Bourgoin: «L’aumento dei premi di cassa malati, le implicazioni dirette per la nostra economia portate dal conflitto in Ucraina, la pandemia, il riscaldamento climatico ci riguardano tutti. Così come l’invecchiamento della popolazione e la necessità di cura».

Articolo completo di Jacopo Scarinci, LaRegione 25.04.2022