Perché votare NO

  • Un regalo a chi è già ricco

    Il beneficio fiscale per il ceto medio è poco significativo. A guadagnare da questa riforma sono le persone con un guadagno mensile netto equivalente o superiore ai 30.000 franchi. Ma i veri beneficiari di questa riforma sono i 12 ticinesi plurimilionari che avrebbero, complessivamente, un risparmio di quattro milioni di franchi all’anno.

  • Dicendo “no” le imposte non aumenteranno
    La riforma prevede diverse modifiche, alcune delle quali vediamo di buon occhio anche noi. Tuttavia, è stato chiesto di votare un unico pacchetto contenente più modifiche. Quella che contestiamo è la riduzione dell’aliquota massima ai fini dell’imposta sul reddito al 12% per chi ha un salario netto mensile di oltre 30.000 franchi. Al contrario, siamo concordi con l’aumento delle deduzioni sulle spese professionali, adeguamento delle imposte di successione e con lo sgravio per il ritiro del secondo pilastro. Per questo motivo, con il PS, abbiamo già presentato un’iniziativa che ripropone queste misure se questa riforma sarà bocciata. 
  • A farne le spese saranno i Comuni e tutta la collettività
    A regime la riforma costerà 56 milioni di franchi all’anno al Cantone e 40 milioni ai Comuni. Il minor gettito fiscale si tradurrà in meno servizi per la popolazione oppure nell’aumento del moltiplicatore comunale (per mantenere gli stessi servizi alcuni Comuni si troveranno obbligati ad aumentare il moltiplicatore comunale per poter continuare a far fronte alle spese). 
  • Uno schiaffo alla popolazione
    Il preventivo 2024 proponeva 130 milioni di tagli ai sussidi di cassa malati, ai salari dei dipendenti pubblici e ai contributi al settore sociosanitario. Grazie alle importanti mobilitazioni popolari e al lavoro parlamentare degli scorsi mesi, siamo riusciti a far togliere al Gran Consiglio i tagli ai sussidi di cassa malati e il contributo di solidarietà. Ma la situazione finanziaria resta fragile e si prospettano nuovi tagli nel preventivo 2025.

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