Verdi di Lugano e Verdi del Ticino accolgono con grande rammarico la bocciatura alle urne dell’estensione delle Zone 30 nei quartieri residenziali. Nonostante il progetto fosse una misura pragmatica e mirata a rendere più sicure le strade residenziali, la propaganda allarmistica di chi si è opposto ha prevalso. Il voto contrario ha purtroppo lasciato intatto il problema degli incidenti e dell’inquinamento acustico, soprattutto per i più vulnerabili come bambini, anziani e ciclisti.

“Siamo rammaricati che la grande menzogna dei referendisti – lo spauracchio di un’inesistente generalizzazione delle “zone 30” – abbia vinto sul buon senso,” dichiara Danilo Baratti, consigliere comunale Verdi di Lugano. “Questo progetto moderato non era una crociata contro l’automobile, ma un’occasione per rendere i nostri quartieri più sicuri e vivibili. Purtroppo, la popolazione ha preferito rinunciare a un’opportunità concreta, lasciando la città con gli stessi problemi: status ambiguo delle strade di quartiere e rumore notturno.”

La bocciatura di questa iniziativa rallenta il cammino di Lugano verso una pianificazione urbana più moderna e attenta ai bisogni dei suoi residenti. L’espansione delle zone a velocità moderata era una componente chiave di una strategia più ampia per una mobilità sostenibile e a misura di persona.

“È una giornata triste per la pianificazione urbana e per la visione di una Lugano più sostenibile,” aggiunge Marisa Mengotti, consigliera comunale Verdi di Lugano. “Questa decisione ostacola il nostro impegno per la qualità di vita nei quartieri e per un approccio più consapevole agli spazi che abitiamo. Continueremo a lottare per un futuro in cui la sicurezza e la vivibilità non siano considerate un lusso, ma un diritto per tutti i cittadini e tutte le cittadine.”

Verdi di Lugano e Verdi del Ticino continueranno a lavorare per un futuro più verde e sostenibile per Lugano, fiduciosi che, nonostante questo passo falso, la cittadinanza riconoscerà in futuro l’importanza di queste misure.