I Verdi hanno aderito al rapporto della commissione Sanità e sicurezza sociale, che respinge la proposta di far assumere al Cantone i premi di assicurazione malattia delle giovani e dei giovani ticinesi. Non la respingiamo perché non la troviamo allettante: anzi, soprattutto noi Giovani Verdi, che per la maggioranza rientreremmo nei casi coperti dalla misura, accetteremmo di buon grado il fatto di non doverci sobbarcare (noi o le nostre famiglie) il peso dei premi di cassa malati, che rappresenta una parte sempre più consistente del budget famigliare o personale. Troviamo interessante e certamente condivisibile anche la visione più ampia in cui si inserisce la proposta, cioè quella di voler assicurare a tutte e a tutti l’accesso a una sanità almeno di base. Ma riteniamo che la misura in questione non abbia senso al di fuori di una strategia coordinata di ristrutturazione dell’intero sistema di gestione e ripartizione dei costi sanitari. Un processo di riorganizzazione necessario e urgente, che deve poggiare non solo su un’attenta analisi delle cause del continuo aumento dei costi e su una ripartizione più equa, ma anche su una profonda rivisitazione del concetto stesso di salute. Noi Verdi pensiamo che si parli sempre troppo di cure e di ripristino della salute, ma troppo poco di prevenzione e di presupposti per garantire la salute a priori. È sano sì chi ha accesso a cure adeguate, ma prima di tutto lo è chi respira aria pura, beve acqua pulita, si nutre di cibo genuino e privo di contaminazioni, ma anche chi evade dallo stress da lavoro, dall’iper-comunicazione e dall’iper-informazione in cui siamo costantemente immersi.

Per garantire la salute pubblica è necessario proteggere quella dell’ecosistema che ci circonda, in tutte le sue vitali componenti e le sue preziose funzionalità, così come quella del nostro ambiente interiore. Il nostro psico-soma e le relazioni tra le varie persone sono anche ecosistemi dei quali prendersi cura. Ma a giudicare dai continui sorpassi delle concentrazioni limite per le polveri fini, così come gli alti tassi di depressione e altri disagi psichici che si riscontrano in generale nella popolazione svizzera, non è esattamente quello che stiamo facendo.

In conclusione, seppure la misura proposta non ci dispiaccia, crediamo che debba rientrare in un discorso più generale attorno al tema complesso dei costi della salute, da fare però a livello federale. I Verdi appoggeranno dunque il rapporto della commissione.