l’Iniziativa “No alle pigioni abusive, Sì alla trasparenza” e la Mozione Durisch, Fonio e cofirmatari oggetto del presente dibattito hanno il grande merito di mettere il dito in una piaga aperta del nostro Cantone; ovvero la ferita – che si sta, appunto, incancrenendo – causata dalla problematica sempre più preoccupante del tasso di sfitto in Ticino. Una questione intrinsecamente legata ad altri due grandi temi molto cari a noi Verdi: la cementificazione compulsiva e l’isteria edilizia che affliggono il nostro territorio e che rappresentano la foglia di fico dietro la quale si nascondono, spesso e volentieri, solo speculazioni edilizie.

La possibilità, da parte delle autorità, di monitorare il mercato dell’alloggio in maniera più corretta e puntuale necessita però di dati precisi. Proprio la questione relativa alla qualità dei numeri concernenti il tasso di sfitto è l’unica ad aver raggiunto l’unanimità. All’interno della Commissione e all’esterno; dalla CATEF all’Associazione degli inquilini. Tutti concordano sul fatto che servano cifre più precise.

Ma non è certo una novità. Nel 2017, Michela Delcò Petralli, relatrice del Rapporto di minoranza sulla Mozione di Pelin Kandemir Bordoli per l’introduzione del formulario obbligatorio ad inizio locazione faceva notare come, a fronte di una situazione di sovraofferta di alloggi, in Ticino non fosse possibile “scorporare i dati per regione e individuare nel dettaglio la tipologia degli oggetti sfitti o invenduti e quindi è impossibile conoscere le cause precise di tali situazioni”. Di conseguenza “è impossibile” – concludeva Delcò Petralli – “sapere se, malgrado la febbre edificatoria subita dal nostro Cantone, sussista o meno penuria di abitazioni, soprattutto di oggetti a pigione moderata accessibili alla maggioranza della popolazione e semmai in quali distretti”.

Ecco, a distanza di quasi quattro anni, poco o nulla è cambiato. Siamo ancora ai piedi della scala: discutiamo, infatti, della definizione di “penuria di alloggi” sulla base di dati che non hanno alcuna attendibilità e che non convincono nessuno degli attori coinvolti. E il Piano cantonale dell’alloggio? La relativa pagina sul sito ufficiale del Cantone ci ricorda solo che la consultazione è scaduta il 20 giugno 2015. E nel frattempo la febbre è salita, le ferite hanno iniziato a suppurare e ad infettarsi e le condizioni di questo Cantone malato sono ormai diventate critiche.

L’Iniziativa “No alle pigioni abusive, Sì alla trasparenza” e la Mozione per statistiche più precise in materia di mercato dell’alloggio rappresentano, a nostro avviso, un passo in direzione di una maggiore trasparenza e chiarezza. Ma soprattutto permettono di rilanciare una problematica generale che da anni è sotto gli occhi di tutti e che, nell’attesa di studi e statistiche precise, necessita urgentemente di una cura efficace.

Una cura che non può più attendere, perché, come si dice a Napoli, “mentre il mentre il medico studia, il paziente muore”.

In conclusione, porto il sostegno del gruppo dei Verdi all’Iniziativa “No alle pigioni abusive, Sì alla trasparenza”, alla Mozione Durisch, Fonio e cofirmatari e al Rapporto di minoranza del collega Lepori.

 

Andrea Stephani, Mendrisio, 22 febbraio 2021