Presentazione emendamento 1: favorire le colonnine di ricarica bidirezionali

Grazie presidente, consigliere di stato, colleghe e colleghi,

Questo primo emendamento introduce nel decreto legislativo tramite una parentesi una semplice precisazione sulla tipologia principale delle colonnine di ricarica da incentivare.  L’utilizzo di colonnine di ricarica bidirezionali permetterebbe di sfruttare le automobili elettriche e le relative batterie come fonte di elettricità da utilizzare nelle economie domestiche e per stabilizzare la rete elettrica. Le colonnine bidirezionali permetterebbero anche un uso più razionale della corrente fotovoltaica: una volta che essa è immagazzinata nelle batterie potrebbe essere utilizzata in parte per coprire i consumi delle economie domestiche di notte, in assenza di sole e/o per coprire i picchi di consumo. Il costo di queste colonnine è in generale superiore rispetto alle altre. A fronte di un costo superiore vi è però una utilità sistemica maggiore per la gestione della rete. La promozione e l`incentivo dei sistemi di ricarica deve quindi prediligere sotto forma di un contributo maggiore questo tipo di infrastruttura bidirezionale e in particolare le colonnine bidirezionali intelligenti che possono essere telecomandate nel caso di impianti singoli e/o gestirsi autonomamente nel caso di garage comunitari. Sarebbe quindi un occasione mancata rinunciare ad ottenere due piccioni con una fava.

 

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Presentazione emendamento 2: incentivi per le auto elettriche in funzione del reddito

Questo emendamento riprende quello di Giovanni Berardi per quanto riguarda la data di fine del periodo di transizione (30 settembre 2022). Le motivazioni dello stesso sono condivisibili. Fino al 30 settembre 2022 le richieste pendenti per l’acquisto di auto elettriche rappresentano però già quasi 2 milioni di franchi del credito che già sarebbero consumati sin da subito. Si tratta di un ammontare consistente che si investe nonostante si sia deciso di cambiare strategia, ovvero di puntare soprattutto sull’infrastruttura di ricarica. Questa parte di incentivi deve secondo noi essere quindi più mirata e andare a beneficio soprattutto di quei richiedenti con i redditi più bassi.

L’accesso alla mobilità elettrica deve essere garantito a tutta la popolazione, anche a quelle fasce meno abbienti, dove il tasso di possesso di auto elettriche è più basso. Ci sono diversi studi a livello europeo che mostrano la differenza di reddito tra chi già possiede un’auto elettrica e chi la vorrebbe acquistare. Due ragioni spiegano questo dato di fatto. Da un lato le auto elettriche hanno mediamente ancora un costo superiore (le auto elettriche non sono ancora disponibili nel mercato di seconda mano e quindi bisogna far capo solo ad auto nuove) e dall’altro vi è la difficoltà di avere accesso alle colonnine di ricarica nelle case d’appartamento. Quest’ultima lacuna andiamo a ridurla con il sostegno alle colonnine di ricarica, mentre invece l’altra rimane scoperta. Economie domestiche con redditi alti non necessitano in genere di incentivi per poter acquistare un veicolo elettrico. Per le economie domestiche a basso reddito invece lo sforzo finanziario per passare al veicolo elettrico è in proporzione più oneroso. Per evitare incentivi a pioggia, l’ammontare per l’acquisto di un veicolo elettrico deve quindi essere inversamente proporzionale al reddito. Più il reddito è elevato e minore deve essere l’incentivo. 

In un conteso in cui il mercato dell’automobile ormai già offre molteplici opzioni per l’acquisto di auto elettriche, noi Verdi riteniamo che gli incentivi debbano basarsi sulla reale forza finanziaria dei richiedenti, proprio per utilizzare in modo più mirato ed efficace i soldi dei contribuenti e aiutare chi veramente ne ha bisogno per fare il salto verso la mobilità elettrica.Queste riflessioni mi avevano portato a firmare con riserva il rapporto commissionale, riserva comunque non sufficientemente importante per un rapporto di minoranza. Con questo emendamento auspico si possa fare un primo passo verso degli incentivi più mirati.

Termino invitandovi a nome del gruppo dei Verdi a sostenere i due emendamenti che ho appena presentato.

 

Matteo Buzzi