“Allunghiamo la coperta troppo corta, per coprire chi ha freddo” ma con gli strumenti giusti!
Intervento di Samantha Bourgoin sul Preventivo 2025
“Allunghiamo la coperta troppo corta, per coprire chi ha freddo” senza gli strumenti giusti il compromesso non è possibile: bocceremo un preventivo che oltre a non rispecchiare dei valori lungimiranti, non rispetta neppure i principi del decreto Morisoli di non far ricadere i costi sui Comuni o sulla popolazione più vulnerabile.
Caro presidente, vicepresidenti,
cari rappresentanti del Governo, mi fa piacere di vedervi al completo,
care colleghe e cari colleghi,
Sembra non sia di moda occuparsi e preoccuparsi della parte di popolazione più in difficoltà. Come cittadine e cittadini siamo più lusingati nel proiettarci nei panni dei milionari, panni dei quali abbiamo una celata aspirazione a rivestire, un giorno, magari. Secondo il Consiglio Federale questi super ricchi corrispondono all’1% dei residenti in Svizzera e possiede oltre il 40 % di ricchezza. È certamente meno interessante mettersi nei panni del 50% della popolazione che di ricchezza possiede invece solo il 3.7%. Se i primi continuano ad accumulare ricchezza, anche in Ticino, i secondi aumentano solo la difficoltà di arrivare a fine mese insieme al rischio di far parte del gruppo sempre crescente della popolazione povera o a rischio di povertà.
Eppure la maggioranza della popolazione, anche parte di quella che si situa nel 50% citato prende, in votazione popolare, anche decisioni contro sé stessa. Vittima, io credo, di un’abnegazione quasi cavalleresca verso la ricchezza di pochi che prende in ostaggio la nostra società e determina la narrazione delle politiche di maggioranza. Narrazione che ci vuole tutti buoni padri di famiglia, delle buone madri di famiglia non parla mai nessuno. Infatti sembra che lo Stato, per scongiurare l’aumento del debito pubblico, debba tagliare anche nella carne viva, in quei bisogni che si era invece promesso non si avrebbe messo mano.
Lo si è nuovamente sottolineato oggi: un debito pubblico di quasi 3 Miliardi! Ma raffrontato al pil è come se il buon padre di famiglia che ha un reddito di 100’000 mila franchi annui avesse un debito di 8’000 franchi. Una situazione di normale amministrazione travestita da tragedia.
In questa narrazione si è trattati inoltre da partigiani se si chiede di pensare alla sfida epocale che travolge la nostra società, il surriscaldamento climatico, con il caos e la distruzione che lasciano dietro di sé gli eventi estremi. “Sì, occupiamocene, ma con moderazione. Ci sono cose più importanti”, dicono. Ma è proprio qui che si lasciano i debiti più pesanti sulle prossime generazioni.
Questa logica della maggioranza è anche vittima del rapporto costi benefici cui si rapporta tutto. Con il quale si giustifica tutto. In queste settimane è proprio con queste riflessioni che il Consiglio federale giustifica la scarsa considerazione delle valli colpite dai nubifragi, con il sostegno ridicolo concesso alla Valle Maggia. Costo / beneficio che però si capovolge quado si tratta di sfruttare le acque di queste regioni discoste. “Le acque sono di tutti”. Sì, però i fiumi asciutti rimangono nelle zone periferiche, i bilanci in rosso sono quelli dei Comuni alpini.
Inoltre, questa maggioranza che ha preteso un’analisi della spesa. Gruppo appena istituito ma del quale non si aspettano i risultati perché sembra sarebbe troppo tardivo.
Ma togliere risorse ai comuni tagliando le imposte camuffando lo sgravio delle persone molto benestanti così come lo sgravio del 30% delle imposte per le aziende porteranno già nel 2025 ammanchi ai Comuni che taglieranno prestazioni o aumenteranno le imposte.
Ma non si era detto, votando un decreto, che non si sarebbe tagliato nella carne viva? o non si sarebbe dovuto scaricare oneri sui Comuni?
Noi ci opporremo a questo preventivo
Chiederemo di sopprimere la prassi della non sostituzione del 20% dei collaboratori partenti e di riconoscere il rincaro. Ci opponiamo alle richieste di taglio fatte dal rapporto di maggioranza ai beni e servizi, alla pedagogia speciale, all’Asilo, agli investimenti che invece chiediamo di riportare ai livelli precedenti, nessuna riduzione ai sussidi di cassa malati, ai materiali didattici per la scuola. Chiediamo di investire ulteriormente nella mobilità, quella pubblica e di renderla più accessibile, e nell’insegnamento musicale e all’educazione fisica senza contare l’annullare il “pescaggio” nei fondi di istituti per anziani e per invalidi.
Identifichiamo i bisogni della società, della popolazione. Incentiviamo le aziende a farvi fronte e lo Stato a farsene promotore quando questo non succede.
Ma non rinunciamo al nostro compito di guida, come parlamento.
Notre dame de Paris non sarebbe mai stata ricostruita senza fare un investimento nel futuro. Limitandosi ad una logica da ragioniere, che guarda a ieri, non a domani, cara collega Gianella. Chi poteva ha dato. E il resto lo ha fatto lo Stato, tenendo salde nelle proprie mani le competenze per la rinascita. L’innovazione per ricostruire. È quello che dovrebbe fare lo Stato per affrontare tutte le sfide della nostra epoca.
Altro che populismo. Secondo uno studio a livello europeo una tassa sui patrimoni dello 0,5% delle famiglie più ricche permetterebbe a ogni Paese di raccogliere, in media, l’equivalente del 7% del proprio budget di spesa. Il necessario per far fronte a fondi per sanità, istruzione, servizi sociali, welfare, investimenti pubblici, ambiente.
Allarghiamola questa coperta troppo corta, “per coprire chi ha freddo”, allargandola ai bisogni reali della società in evoluzione, ma senza chiedere sacrifici al ceto medio, o togliere aiuto alle persone fragili, ribaltando costi e competenze ai Comuni. Diamo la possibilità alle grandi famiglie benestanti e alle aziende lucrative di fare la propria parte in modo contemporaneo. Sembra chiaro che chi ha di più può fare meglio la differenza.
Facciamolo questo patto di paese, ma facciamolo in modo serio, con gli strumenti di lavoro adeguati. E chi conosce il lavoro a maglia lo capisce bene. Fare maglia con gli aghi numero 15 rende molto di più che farlo con quelli del 2 e mezzo.
Grazie