Per una partecipazione maggiore alla pianificazione territoriale
Grazie presidente, consiglieri di stato, colleghi e colleghe,
La pianificazione territoriale è uno strumento fondamentale per modellare il futuro del nostro territorio che come ben sappiamo è unico, limitato e prezioso.
La partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla pianificazione del territorio è un elemento fondamentale per raccogliere tutte le possibili informazioni, pareri e esperienze di vissuto. Maggiore sarà la partecipazione della popolazione e maggiore sarà anche l’accettazione da parte della stessa delle proposte poi elaborate e adottate dalle ajutorità. Far leva sull’attaccamento della popolazione al suo territorio per raccogliere proposte, critiche e suggerimenti di modifica ha secondo me un inestimabile valore aggiunto. Il tempo eventualmente perso in una consultazione è spesso di gran lunga guadagnato sia in termini di raccolta di proposte qualitativamente valide e magari meno costose che poi in seguito in termini di riduzione delle controversie e quindi anche in termini di riduzione del numero di ricorsi o contestazioni.
La Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT) al suo articolo 4 indica che le autorità «provvedono per un’adeguata partecipazione della popolazione al processo pianificatorio». In un contesto di complessità crescente una partecipazione adeguata implica anche delle tempistiche di consultazione adeguate.
L’iniziativa elaborata che proponiamo si è focalizzata sull’articolo 11 delle Legge sullo sviluppo territoriale modificando i tempi di consultazione da 30 a 60 giorni. L’articolo si riferisce solo al piano direttore e ai Programmi d’agglomerato. Siamo coscienti, come indicato nel messaggio del Consiglio di Stato, che per ampliare i tempi di consultazione in ogni settore pianificatorio citato nell’iniziativa sarebbe stato necessario modificare ulteriori articoli legislativi. Una cosa però non esclude l’altra. Riteniamo quindi importante fare questo primo passo a cui ne potranno seguire altri in futuro.
Dobbiamo oggi decidere solo sull’introduzione di un primo passo per ampliare i tempi di consultazione nel caso di modifiche del piano direttore e dei piani di agglomerato.
I documenti pianificatori odierni sono quasi sempre piuttosto complicati e richiedono parecchio tempo per essere consultati, analizzati e compresi. E qui non mi riferisco solo alle tempistiche necessarie per i singoli cittadini e le singole cittadine, ma pure per quelle associazioni del Territorio basate sul volontariato che non hanno le capacità operative per poter consultare documenti voluminosi e formulare ulteriori proposte o suggerimenti di modifica in poco tempo.
Vi faccio un semplice esempio che ho preso dal piano d’agglomerato del Locarnese di quinta generazione che illustra bene la complessità del documento da consultare e analizzare in soli 30 giorni. Il Rapporto esplicativo conta ben 154 pagine a cui si aggiungono 135 pagine per illustrare e descrivere tutte le schede specifiche sulle misure proposte. Il testo è spesso tecnicamente complesso e non sempre facilmente comprensibile al cittadino o alla cittadina comune.
Sfido ognuno di voi in questo Parlamento a svolgere questo compito approfonditamente in soli 30 giorni parallelamente a tutti gli impegni lavorativi, privati e ovviamente politici.
La domanda a cui dobbiamo dare una risposta oggi è quindi semplice: vogliamo fare un primo passo concreto per facilitare una maggiore partecipazione della popolazione? Vogliamo che i cittadini e le cittadine si sentano maggiormente coinvolti nei processi pianificatori? Noi siamo convinti che avere più tempo a disposizione significa anche dare maggiori opportunità a tutti e tutte di dare un contributo propositivo a beneficio della collettività. E giunta finalmente l’ora di fare qualcosa per una democrazia più partecipativa.
Per tutti questi motivi vi invito anche a nome del mio gruppo a bocciare il rapporto di maggioranza e a sostenere invece quello di minoranza.
Grazie