I pinguini sono noti perché le coppie rimangono fedeli per tutta la vita. Ogni primavera, durante il periodo dell’accoppiamento si ritrovano e spesso non cambiano neanche il luogo di nidificazione. Meno noto è il fatto che ci sono anche delle coppie di pinguini omosessuali. Queste coppie hanno una funzione ben precisa in natura: si occupano delle uova nel caso in cui i genitori muoiano.

In natura si trovano anche altri comportamenti che possono essere citati. Ad esempio, il pesce pagliaccio orientale, conosciuto come Nemo del cartone animato, nasce maschio e quando diventa adulto può diventare femmina. Chissà se un giorno la Pixar mostrerà questa fase della vita del pesce pagliaccio nella storia di Nemo.

Quindi se i contrari al matrimonio per tutt* continuano ad argomentare che avere figli per copie omosessuali è contro natura la risposta è semplice: non è vero.

Certo, si potrebbe argomentare che non si dovrebbe fare parallelismi tra animali e umani. Insomma, tra animali troviamo anche delle specie poligame come leoni, altri come la mantide religiosa dove le femmine praticano il cannibalismo post-nuziale e divorano il maschio durante l’accoppiamento o addirittura animali come la lucertola dei deserti che praticano la partenogenesi, dunque producono cloni di sé stesso. Comportamenti per i quali l’intolleranza nella nostra società non è messa in dubbio. Ma con questa argomentazione arriviamo al punto che un matrimonio è una pratica culturale e non naturale. La cultura si basa sui nostri valori. Quindi se vogliamo essere una cultura dove tutt* hanno lo stesso diritto e nessuno viene discriminato, allora tutt* devono potersi sposare e avere figli.

Perciò votiamo Sì al matrimonio per tutt*. Lasciamo che ognuno abbia la possibilità di scegliersi il pinguino di proprio gusto.

Erika Franc, biologa, I Verdi, Bellinzona