I Verdi del Mendrisiotto continueranno a battersi per la salvaguardia del territorio e del mercato del lavoro locale, con un occhio di riguardo per la mobilità.


In questi ultimi anni, nel Mendrisiotto, si riscontrano delle problematiche interconnesse tra loro. Difficile trovare il bandolo della matassa, ma partendo dall’insediamento di capannoni industriali constatiamo una triplice ricaduta sul nostro comparto:

a) generano traffico, inquinamento e hanno permesso il diffondersi della pratica del parcheggio selvaggio;

b) attirano manodopera a basso costo e incrementano la pratica del dumping salariale e della sostituzione sistematica della manodopera locale;

c) utilizzano grandi superfici di terreno che scompare sotto colate d’asfalto.

I problemi legati alla mobilità li conosciamo tutti. Quanto tempo ci si impiega verso le 18.00 per andare da Chiasso a Mendrisio via Novazzano? Il traffico in alcune zone è talmente intenso che addirittura si è deciso di costruire un nuovo svincolo autostradale, ampliando quello esistente (grazie, Fox Town!). Purtroppo anche in questo caso non ci saranno eccezioni: quando si costruisce una nuova strada si constata sempre un aumento del transito.

Si potevano cercare altre soluzioni: mancano dei collegamenti efficienti con i mezzi pubblici, mancano le corsie preferenziali dei bus che rimangono in colonna. Manca soprattutto la volontà da parte di Governo e Parlamento di trovare soluzioni magari impopolari ma necessarie (per esempio il rifiuto della nostra proposta di introdurre un manager del traffico che aiuti le ditte con più di 50 dipendenti a gestire la mobilità aziendale), si sacrificano dei progetti interessanti e innovativi in nome della libertà di spostarsi come meglio si crede.

Queste ditte si installano nel nostro territorio creando una concorrenza spietata tra i lavoratori indigeni e residenti e i frontalieri, alimentando il dumping salariale e la spirale verso il basso delle paghe. Noi Verdi vogliamo evitare a tutti i costi il ripetersi di questi scenari. È importante, quando una nuova ditta vuole insediarsi, valutare bene quali siano i benefici che porta, quali saranno le persone impiegate e quali saranno le ricadute sul nostro territorio e sul mercato del lavoro indigeno. Queste ditte e i loro capannoni industriali mangiano ettari del nostro prezioso territorio: non dimentichiamo che la nostra terra è finita, non infinita, e dobbiamo prendercene cura! Di colate di asfalto ne abbiamo viste a bizzeffe (l’ultimo esempio in ordine di tempo a Stabio, Santa Margherita), cerchiamo di evitare gli errori del passato.

I Verdi del Mendrisiotto e i loro candidati al Gran Consiglio promettono di avere un occhio di riguardo per quanto concerne la mobilità del nostro comparto.

Ma non solo: veglieremo anche affinché il territorio non venga svenduto a ditte che si insediano con i loro capannoni industriali che generano solo traffico, anidride carbonica e posti di lavoro sottopagati unicamente offerti ai frontalieri. I Verdi del Mendrisiotto continueranno a battersi per la salvaguardia del territorio e del mercato del lavoro locale.

Jessica Bottinelli, Chiasso
candidata n. 12 in Gran Consiglio per I Verdi del Ticino – Scheda n. 5