La politica delle piccole cose
Come Verdi del Mendrisiotto promuoviamo una politica delle piccole cose e dei piccoli passi nella giusta direzione. Al contrario di coloro che stanno fermi e predicano bene ma poi, per quattro anni, razzolano malissimo.
Recentemente qualcuno ha scritto che i problemi del nostro territorio hanno suscitato tra i cittadini un risveglio “eterogeneo e disorganizzato al punto che sembra a volte ci si concentri sui dettagli invece che sul quadro nel suo complesso”.
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Tuttavia, le stesse persone che vorrebbero limitare l’attività politica alle disquisizioni di principio sui grandi temi del nostro tempo sono le stesse che si riempiono la bocca con la leggenda metropolitana – molto in voga in questi mesi – secondo la quale i Verdi non si occuperebbero più – o la farebbero meno – dell’ambiente e dei suoi problemi.
Come capogruppo in Consiglio comunale a Mendrisio, faccio presente a queste persone che i Verdi del Mendrisiotto hanno promosso la creazione degli orti comunali, dell’inventario degli alberi di pregio e di una banca del tempo. Hanno sostenuto la salvaguardia dei nuclei dei quartieri degli ex Comuni della Montagna e la valorizzazione degli scavi archeologici del sito di Tremona-Castello, appoggiando la creazione dell’Antiquarium. Hanno difeso il Centro Culturale Filanda e appoggiano una riqualifica di Piazza del Ponte rispettosa della volontà popolare.
Ci siamo inoltre schierati contro l’abbattimento indiscriminato degli alberi e degli edifici storici, contro la cementificazione selvaggia, contro ogni ingiustificata nuova edificazione e contro l’insediamento dei capannoni di logistica su suolo comunale.
Come Verdi del Mendrisiotto promuoviamo dunque una politica delle piccole cose e dei piccoli passi nella giusta direzione. Al contrario di coloro che stanno fermi e predicano bene – soprattutto durante la campagna elettorale – ma poi, per quattro anni, razzolano malissimo, schierandosi, ad esempio, contro gli ecoincentivi e contro la tassa di collegamento.
Così, da una parte ci sono i Verdi, con le loro azioni, seppur piccole ed “eterogenee” ma comunque concrete; dall’altra solo chiacchiere da bar, discussioni sul sesso degli angeli e amarcord di come-si-stava-meglio-quando-stavamo-peggio. Fortunatamente, le parole se le porta il vento…
Andrea Stephani
Candidato al Gran Consiglio N. 82, Lista 5 I Verdi del Ticino