La questione del cabotaggio tra la Svizzera e l’Unione Europea è da tempo un tema rilevante nel contesto del trasporto pubblico e delle relazioni bilaterali tra il nostro Paese e l’UE. Il cabotaggio nel contesto dei trasporti si riferisce all’attività di trasporto di merci o passeggeri effettuata da un vettore di un paese all’interno del territorio di un altro paese. 

Nell’Unione Europea, il cabotaggio è regolamentato e in alcuni casi limitato per garantire una concorrenza equa tra le aziende di trasporto nazionali e straniere. 

Tale principio ha però rallentato negli anni le negoziazioni per l’organizzazione di un trasporto pubblico su gomma transfrontaliero. Da tempo si attendevano sviluppi dal fronte delle negoziazioni con l’Unione Europea per permettere delle eccezioni. Già al 2020 risale una decisione del Parlamento e della Commissione europea per autorizzare operazioni di cabotaggio al fine di garantire un trasporto su gomma transfrontaliero (Decisione UE 2020/854). 

Inutile sottolineare la rilevanza e l’urgenza di un tale accordo per il nostro Cantone, pesantemente interessato dall’impatto del crescente traffico motorizzato. È di venerdì 18 ottobre la lieta notizia di un accordo bilaterale che permette il cabotaggio transfrontaliero, facilitando così il traffico di trasporto pubblico tra le due aree. Tale accordo rappresenta un passo significativo, ci permettiamo perciò di chiedere:

  1. Alla luce della firma dell’accordo bilaterale tra Svizzera e UE, quali sono i prossimi passi previsti dal Consiglio di Stato in termini di implementazione di nuove linee di trasporto pubblico transfrontaliero?
  2. Esistono già progetti specifici in fase di sviluppo per l’espansione dei collegamenti ferroviari, lacustri o su gomma tra il Ticino e le regioni italiane limitrofe, o per l’ottimizzazione delle linee esistenti?
  3. Il Consiglio di Stato ha valutato l’impatto di questo accordo sul traffico stradale e sull’inquinamento, nonché i possibili effetti positivi sulla riduzione del traffico privato transfrontaliero?
  4. In considerazione della crescente domanda di trasporto pubblico transfrontaliero, sono previste collaborazioni con le autorità italiane per garantire un’integrazione armoniosa dei servizi di trasporto pubblico tra le due aree?
  5. Quali risorse e finanziamenti saranno messi a disposizione per potenziare le infrastrutture e i servizi legati al trasporto transfrontaliero?
  6. Sono già in previsione degli incontri per organizzare tali servizi? Se sì, con quali enti?

 

Nara Valsangiacomo

Samantha Bourgoin, Matteo Buzzi, Marco Noi, Giulia Petralli