L’8 marzo è la giornata internazionale per i diritti delle donne e come ogni anno è un giorno per valutare e analizzare il punto della situazione in materia di conquista dei diritti nel campo della parità e per campagne di sensibilizzazione.

Con questa interrogazione desideriamo focalizzarci sulla situazione delle molestie sul suolo pubblico in Ticino. Le molestie nello spazio pubblico, o catcalling, si riferiscono ad atti che minano la dignità di una persona a causa del suo sesso, orientamento sessuale, identità di genere o espressione di genere. Possono assumere la forma di sguardi insistenti, commenti inappropriati, atteggiamenti invadenti, insulti, minacce, toccamenti, atti di esibizione o persino attacchi all’integrità fisica e/o sessuale. Il termine “spazio pubblico” non comprende solo la strada, ma anche i mezzi di trasporto, i parchi giochi, gli eventi, i luoghi di festa, i luoghi sportivi, ecc.

Si tratta dunque di un fenomeno che incide sul diritto alla libertà di movimento e che ha un impatto psicologico sulle vittime, in particolare sulle donne. Posso addirittura provocare paura, angoscia o collera alle vittime che si sentono costrette a sviluppare strategie per non essere più confrontate con atti violenti, per esempio modificando i loro comportamenti, il modo di vestirsi, le loro abitudini di trasporto o la frequentazione di determinati luoghi pubblici.

Secondo le ultime cifre del Consiglio federale sul tema delle molestie in generale emerge che le molestie sono aumentate sul suolo pubblico. Il Consiglio federale ha dato seguito a un postulato del ex deputato Mathias Reynard sul tema, svolgendo uno studio condotto da esterni. Le conclusioni dello studio indicavano che “i dati sulle molestie sessuali in Svizzera sono insufficienti. Questo è dovuto in parte al fatto che le indagini definiscono le molestie sessuali in modo diverso. D’altra parte, i casi sono inseriti nella statistica criminale di polizia soltanto quando sono segnalati alla polizia. Si suppone che il tasso di segnalazione sia inferiore al 20 per cento. Gli esperti e le esperte intervistati per lo studio indicano anche una mancanza di sensibilità sul tema da parte della polizia e delle autorità di perseguimento penale, una delle ragioni per cui il tasso di segnalazione è così basso.”

Sulla base dello stesso studio si evince che nello spazio pubblico i casi di molestie sono in aumentano.

“Nel 2020, le Statistiche sulla criminalità della polizia (SPC)[1] ha registrato 1.435 casi di molestie sessuali (art. 198 del Codice penale svizzero) e 1.477 vittime. In nove casi su dieci la vittima era una donna e la fascia d’età più a rischio era quella compresa tra i 18 e i 29 anni. (..) Nel 30% dei casi non è stato possibile risolvere il reato. In circa 40% dei casi, la vittima non aveva alcun legame con l’imputato. (…)

Altri rapporti tra la vittima e l’imputato, come amicizie, precedenti rapporti di coppia o relazioni professionali erano meno del 5 %. (…) Oltre il 95% degli imputati erano uomini. (…) L’analisi dei luoghi in cui si sono verificate le molestie ha mostrato che un’ampia percentuale di casi si è verificata in spazio pubblico (più spesso “strada/parcheggio/aria aperta ecc.”) e ha riguardato principalmente aggressioni fisiche come aggressioni fisiche come toccamenti, molestie verbali o scontri con persone che persone che si masturbano. Per quanto riguarda il luogo del reato, c’è stato un leggero aumento dei casi di molestie sessuali. aumento dei casi di molestie sessuali nello spazio pubblico e, allo stesso tempo, una diminuzione della categoria “senza indicazione”.”

Nel 2016 il Municipio di Losanna ha commissionato uno studio per analizzare il fenomeno. Dallo stesso emerge che il 72% delle donne tra 16-25 anni interpellate è stata confrontata con almeno un episodio di molestie di strada.

In Ticino si sta lavorando bene negli ultimi anni sul tema delle violenze in particolare quelle domestiche. Inoltre, è attivo un gruppo sulle molestie sul luogo di lavoro. Tuttavia, sul fenomeno della violenza in questione non sembrerebbe ci sia qualcosa in atto.

A differenza del Ticino, altri Cantoni e comuni svizzeri si sono attivati con campagne di sensibilizzazione. Per esempio, il Canton Vaud ha realizzato una campagna di sensibilizzazione in collaborazione con i Comuni[2]. I Cantoni di Ginevra e Berna hanno invece creato un’applicazione per segnalare un atto di catcalling. nei Cantoni di Friborgo e Losanna invece, sono state lanciate delle iniziative che vedono la collaborazione tra esercenti di bar e ristoranti assieme alla polizia. In questo caso è stato messo in atto un dispositivo di protezione che si attiva con una parola di sicurezza da pronunciare in caso di molestie o pericolo[3]. Insomma, molti Cantoni a livello svizzero si stanno attivano per combattere anche questo tipo di violenze, e il Ticino

Alla luce di quanto precede chiediamo al Consiglio di Stato:

  1. Ha mai pensato di commissionare uno studio volto a raccogliere dati qualitativi e quantitativi inerenti al fenomeno delle molestie sul suolo pubblico?
  2. Sono già state messe in atto delle misure concrete volte a rendere più sicuri gli spazi pubblici al fine di evitare qualsiasi forma di molestie sul suolo pubblico? Se sì quali? Se no, perché?
  3. Il Consiglio di Stato ha mai pensato di promuovere delle campagne di sensibilizzazione in merito al fenomeno delle molestie sul suolo pubblico? Se sì quali? Se no, perché?
  4. È già stato intavolata una discussione con i Comuni in merito alla tematica delle violenze sul suolo pubblico?
  5. Nei programmi offerti dal DECS sull’educazione sessuale è previsto anche un approfondimento e una sensibilizzazione volta a educare ragazzi e ragazze in merito alle molestie sul suolo pubblico?

 

Lisa Boscolo, Giulia Petralli

[1] https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/cataloghi-banche-dati.assetdetail.24545218.html

[2] https://www.lourdingue.ch/

[3] http://www.celuisa.it/