Le recenti grosse variazioni della rimunerazione da parte di AET della corrente elettrica fotovoltaica immessa in rete dai produttori che hanno beneficiato dei sussidi cantonali creano una notevole incertezza presso gli investitori privati con il rischio di ridurre il tasso di installazione di nuovi impianti fotovoltaici. Un rallentamento delle istallazioni, dopo aver raggiunto finalmente una velocità di crociera interessante per la transizione energetica, sarebbe una grossa sconfitta per la politica energetica ticinese. Al di la della rimunerazione minima che verrà regolamentata a livello federale con l’entrata in vigore dell’ordinanza frutto dell’approvazione del pacchetto legislativo lo scorso giugno, un problema significativo che rimane irrisolto è legato al fatto che le tariffe di rimunerazione di AET non sono direttamente legate al prezzo di acquisto della corrente presso il distributore finale. Visto che i distributori finali hanno tutti dei contratti di fornitura diversi (da AET ma anche da altri fornitori) non saranno mai in grado di offrire un prezzo della corrente che corrisponda alla rimunerazione della corrente fissata da AET: vi è quindi sempre una poco equa differenza tra il prezzo di rimunerazione (fissato da AET) e il costo della corrente (dedotte tasse e uso della rete) che il cliente deve pagare per attingere corrente dalla rete del distributore.

Questa dissociazione dei prezzi (AET lavora con una media annuale su base trimestrale, i distributori con contratti su più anni e tariffe annuali) è una evidente distorsione a scapito dei piccoli produttori decentralizzati che non possono scegliere il distributore da cui acquistare la corrente. La tabella sottostante illustra questa distorsione e le relative tariffe di acquisto presso i principali distributori cantonali negli ultimi anni.

Questa distorsione tra acquisto e rimunerazione non è in genere osservata se il produttore vende direttamente al distributore finale senza aver fatto capo ai sussidi cantonali. Nel caso di rimunerazioni da parte dei distributori finali si osservano in Svizzera alcuni casi in cui addirittura un significativo plusvalore ecologico viene aggiunto facendo aumentare la rimunerazione complessiva. In questo senso riteniamo che debba essere data facoltà al Gran Consiglio di definire un plusvalore ecologico per aumentare la rimunerazione della corrente rinnovabile immessa in rete dai produttori decentrati.

Secondo l’articolo 8d della Legge energia (Len) AET gestisce fisicamente e commercializza, in proprio o in collaborazione con le aziende distributrici ticinesi, l’energia acquisita dagli impianti sussidiati a livello cantonale. Riteniamo che la rimunerazione di AET, oltre a seguire i futuri valori minimi fissati a livello federale, debba poter evitare le distorsioni menzionate, dando nel contempo la possibilità al Gran Consiglio di definire un aggiuntivo plusvalore ecologico

Sulla base di queste considerazioni proponiamo la modifica dell’articolo 8d della Len in modo che

  1. la rimunerazione ai produttori dell’energia acquisita da AET corrisponda come minimo alla tariffa di fornitura al cliente finale praticata dall’azienda distributrice dedotte le tasse e dedotto l’utilizzo della rete,
  2. la rimunerazione ai produttori dell’energia acquisita da AET possa facoltativamente essere aumentata con l’aggiunta di un plusvalore ecologico deciso ogni anno dal Gran Consiglio per l’anno successivo.

 

Matteo Buzzi (a nome del gruppo Verdi),

Massimo Mobiglia (a nome del PVL),

Beppe Savary (a nome del gruppo PS/GISO/FA)