Dal resoconto sui contratti di prestazioni 2021 tra il Cantone Ticino, l’USI, la SUPSI e il DFA prendiamo atto, così come negli scorsi anni, dei continui sforzi messi in atto dagli istituti citati per svolgere al meglio i loro mandati. In generale, USI, SUPSI e DFA, grazie al loro operato si stanno sempre più affermando nel contesto socio-culturale, formativo ed economico locale, riuscendo ad ottenere un eco significativo anche a livello nazionale e internazionale. Questi istituti universitari sono anche fondamentali per la ricerca, l’innovazione e per la transizione energetica, temi per noi molto importanti.

I punti critici però rimangono molti. Ne citerò solo alcuni, perché già molto è stato detto.

Non possiamo, per esempio, non soffermarci sulla difficoltà sia di USI che di SUPSI nell’ottenere risultati positivi nel campo della parità accademica. Che siano professoresse o ricercatrici, le figure femminili, all’interno dei due istituti sembrano ancora non trovare posto. Prendendo atto delle misure proposte al fine di equilibrare quanto prima la situazione, rimaniamo comunque insoddisfatti dai risultati ottenuti finora, risultati che si attestano sotto la media nazionale.   

Inoltre, rileviamo ancora con rammarico le perplessità e le opacità in merito al capitolo salariale e al personale non assoggettato al CCL. Per esempio, nonostante la richiesta di fare chiarezza da parte della commissione di controllo, nessuna analisi delle carriere salariali è ancora stata riprodotta, soprattutto da parte della SUPSI.

Il nostro auspicio come gruppo è infine che le rivendicazioni degli studenti e delle studentesse elencati nel rapporto possano trovare maggiore ascolto e applicazione in seno alle stesse facoltà, ma anche tra la politica stessa. La necessità di rendere più attrattiva la mobilità pubblica per collegare gli studenti alle università o il bisogno di aumentare gli alloggi per studenti sono questioni che devono essere ancora affrontate.

Nonostante gli apprezzati sforzi compiuti da USI e SUPSI per adempiere ai loro mandati, i dubbi e le lacune, come la mancanza di un piano d’azione per la sostenibilità, rimangono ancora parecchi. Per questi motivi come gruppo ci asteniamo.