Ho firmato con riserva il rapporto di maggioranza. Questo poiché penso che le ragioni di efficienza di spesa siano comprensibili, ma non necessariamente giustifichino la reintroduzione del numero chiuso in entrata al corso passerella. Certamente vi sono importanti migliorie: l’introduzione dell’obbligo di presenza, per esempio, permette di meglio seguire allievi e allieve nel tortuoso percorso di recupero di 4 anni di liceo. In ogni caso la selezione in entrata in base alla media scolastica è aleatoria e può dipendere da diversi fattori (come non sarebbe il caso se si introducesse un esame d’entrata). Un’ultima riflessione riguarda le priorità finanziarie: il corso passerella costa diverse centinaia di migliaia di franchi, che vengono però parzialmente coperte con la tassa d’iscrizione di 2000 CHF a studente. Condividendo appieno la riflessione della collega Ermotti Lepori sul valore della formazione professionale, sciolgo però le mie riserve e non sosterrò il rapporto di maggioranza, pensando che l’apertura abbia portato i suoi frutti nell’aumento del numero assoluto delle persone diplomate e che sono altri i metodi (si pensi all’obbligatorietà) che impronterebbero fortemente nel successo delle e dei partecipanti.