Per un sussidio che consideri la forza finanziaria di OFIMA
Intervento di Matteo Buzzi
Grazie presidente, consigliere di stato, colleghi e colleghe,
La proposta della Commissione contenuta nel rapporto del collega Sirica è equilibrata: il contributo proposto rappresenta solo il 10% della parte sussidiabile, a fronte di una percentuale massima consentita dalla legge del 50%. Questo dimostra una gestione attenta delle risorse pubbliche, che tiene conto della solidità finanziaria di OFIMA e dei suoi azionisti, tra i quali figurano colossi economici dell’energia come AXPO e Alpiq. È giusto chiedere a queste società, che hanno tratto ingenti profitti dalla gestione delle nostre risorse, di assumersi gran parte degli oneri per il restauro. Tuttavia, mantenere un contributo pubblico, seppur ridotto, serve a sottolineare l’importanza del bene culturale per l’intera comunità.
Non possiamo ignorare che OFIMA, pur avendo contribuito al progresso del nostro Cantone, ha avuto un impatto ambientale significativo. Le controversie sui deflussi minimi e l’utilizzo delle acque ticinesi evidenziano un modello gestionale talvolta più orientato al profitto che al rispetto del territorio. Questo è un monito per il futuro: occorre vigilare affinché chi beneficia delle risorse naturali ticinesi restituisca al territorio non solo economicamente, ma anche in termini di sostenibilità e attenzione all’ambiente.
Il rapporto della Commissione rappresenta un equilibrio condivisibile: si assolve l’obbligo legale di sostenere il restauro di un bene culturale, ma si tiene conto della necessità di ridurre l’impegno pubblico, redistribuendo le risorse verso proprietari meno solidi economicamente. È un segnale forte che il Cantone non abdica al suo ruolo di garante del patrimonio culturale, ma lo fa in modo responsabile e proporzionato.
In conclusione auspichiamo che nel quadro dei beni culturali la considerazione della forza economica dei richiedenti di sussidi possa essere considerata coerentemente anche in futuro e in particolare anche nella imminente revisione della Legge sui Beni Culturali..
Come verdi sosterremo quindi il rapporto