«Se indossi vestiti estivi, ti insultano. Se non rispondi alle loro avances ti insultano e ti chiamano “prostituta”. Se sei lesbica (o se a loro sembri lesbica) ti insultano e ti dicono: “Vieni qui, hai bisogno di un buon ca**o perché così ritorni sulla retta via». Oppure, ancora «cose che non facciamo mai da sole: andare in bagno, lavarci, lasciare la stanza per esempio andare a caricare il telefonino (perché le prese sono negli spazi comuni). Spesso mangiamo unite in mensa, perché se sei da sola le molestie sono all’ordine del giorno».

Sono solo alcune delle tristi testimonianze denunciate in un articolo apparso su Tio[1], mercoledì 21 giugno, dove si apprende che alcune donne ospiti del centro per richiedenti d’asilo di Chiasso sono vittime di molestie da parte di alcuni ospiti della struttura. Sembra che tra le vittime ci siano anche delle richiedenti d’asilo minorenni.

Essendo il Governo garante della sicurezza degli ospiti dei centri e alla luce delle informazioni riportate da Tio chiediamo:

  1. come e da chi è garantita la sicurezza degli ospiti all’interno dei centri per richiedenti d’asilo?
  2. Da quando il governo è informato della situazione nella quale si trovano le richiedenti d’asilo che risiedono a Chiasso?
  3. Cosa ha fatto, o conta di fare, il Governo per tutelare l’integrità delle richiedenti d’asilo donne? E per mediare tra i conflitti e le violenze, in generale, denunciate nell’articolo?
  4. Cosa ha fatto, o conta di fare, il Governo per tutelare l’integrità delle e dei richiedenti d’asilo minorenni?
  5. Il problema è circoscritto al centro per richiedenti d’asilo di Chiasso?

Giulia Petralli

Lisa Boscolo, Laura Riget e Nara Valsangiacomo

[1] https://www.tio.ch/ticino/cronaca/1677411/nel-centro-di-chiasso-per-noi-una-vita-fra-insulti-e-molestie