Bellinzona: Pianificazione, edilizia e economia
I temi legati alla pianificazione del territorio e all’edilizia sia pubblica sia privata sono tra i temi che più hanno caratterizzato la prima legislatura della Nuova Bellinzona e saranno temi di primo piano anche nelle prossime legislature.
Come già accennato, Bellinzona ha attualmente un tasso di sfitto del 3.61%, tasso più che raddoppiato dall’inizio dell’attuale legislatura. Come abbiamo potuto vedere dal Masterplan presentato poche settimane fa, l’intenzione è quella di densificare ulteriormente 5 comparti tra i quali il già citato comparto officine, il comparto Ferriere Cattaneo e il comparto Stadio, i tutto naturalmente secondo i criteri della sostenibilità e a profitto di tutti. Non possiamo nemmeno dimenticare poi che diversi sedimi sul territorio di Bellinzona sono dal punto di vista edilizio sotto-sfruttati e con il tempo – come le ancora numerose gru stanno a testimoniare – accentueranno il problema dello sfitto con tutte le relative conseguenze (bolla immobiliare, caccia agli inquilini, difficoltà a risanare il vetusto parco immobiliare, saturazione del traffico, …) in una spirale che porterà più danni che vantaggi.
Il Municipio, come ha dimostrato fino ad ora, non vuole affrontare di petto questa problematica e persegue la politica permissiva sulle nuove costruzioni, quando non vi è alcun fabbisogno della cittadinanza. In questo ambito urge un deciso cambio di rotta, riorientando l’importante segmento edilizio fatto anche di piccole imprese verso l’ambito del risanamento del vetusto parco immobiliare pubblico e privato e verso una vera riorganizzazione territoriale delle zone costruite e non costruite, tra antropizzazione e natura, tra centro e periferie e tra le varie regioni del cantone. Bellinzona può essere precursore di una pianificazione che si assesti all’attuale carico antropico, lo riorganizzi nel tempo per rientrare nei confini della sostenibilità dai quali siamo fuori da ormai parecchio tempo.
In secondo luogo, e qui sconfiniamo anche nell’ambito economico, oltre ad essere improntata alla scriteriata densificazione per fare massa critica, la politica pianificatoria e immobiliare attuale vuole puntare eccessivamente sul terziario avanzato, dimenticando i settori primario e secondario. Questi settori economici non sono solo la storia di Bellinzona, ma devono rimanere anche il futuro e devono mantenere un proprio spazio nella pianificazione del comune aggregato. Le scienze della vita non possono essere interpretate solo dal punto di vista medico, ma devono essere interpretate in senso più ampio, biologico ed ecologico. Le grandi sfide legate ai cambiamenti climatici e al recupero della sostenibilità necessitano di centri di competenza interdisciplinari che già esistono sul nostro territorio. Non bisogna inventare quasi niente, bisogna solamente mettere in rete le varie competenze già presenti sul territorio comunale e cantonale e farli lavorare in sinergia.
Il settore primario non può essere messo in serre artificiali o sui tetti, affinché lasci i suoi spazi all’urbanizzazione sfrenata, ma deve poter rimanere dove è senza perdere alcun m2 di terreno. Il primario deve poter essere anche oggetto di ricerca interdisciplinare per riuscire a smarcarsi da fertilizzanti e pesticidi chimici e adattarsi ai cambiamenti climatici (messa in rete di Mezzana, Agroscope, laboratorio cantonale in biochimica, …). L’edilizia e industria devono poter collaborare nello sviluppare le competenze necessarie (scienze dei materiali legate a legno e pietra, scienze dei sistemi impiantistici, elettro-metalmeccanica) per risanare gli edifici e ogni sorta di impianti in funzione dei cambiamenti climatici. Il terziario (servizi e amministrazione) e il terziario avanzato (tecnologie digitali e mediche) devono essere orientati a semplificare il traffico di merci e informazioni, così come per semplificare la vita alle persone affinché non debbano ammalarsi di stress rincorrendo la produttività, ma possano trovare il tempo per curare sé stessi, le proprie famiglie, la propria casa e la natura.
Parecchie competenze sono già presenti sul nostro territorio. È ora di valorizzarle e non mortificarle cercando di attrarre il mondo a Bellinzona!
Marco Noi – Candidato al municipio di Bellinzona 2021