Interrogazione

Un filtro antiparticolato funzionante trattiene quasi tutte le particelle di fuliggine o di polveri sottili (PM 2.5, PM10). Se invece ha anche solo una fessura sottile, il motore soffia le particelle ultra piccole nell’ambiente. Un’auto diesel con un filtro difettoso emette tante particelle quante ne emette più di un migliaio di auto con un filtro funzionante, con conseguenze spiacevoli. Il corpo umano è infatti in grado di assorbire le particelle di fuliggine più piccole. Possono entrare direttamente nel sangue e nel cervello. Le persone che vivono lungo strade molto trafficate hanno maggiori probabilità di ammalarsi di cancro ai polmoni. Altri rischi sono l’aumento della pressione sanguigna, l’arteriosclerosi, i problemi di ritmo cardiaco e la demenza.

La Confederazione stima che la quota di filtri antiparticolato difettosi nelle automobili diesel sia compresa tra il 3 e il 10 per cento. L’intervallo si estende tuttavia dal 3 al 20 per cento a seconda della fonte e del fattore inquinante.  Secondo una stima pubblicata da Saldo, i filtri antiparticolato difettosi emettono nell’ambiente in Svizzera 72 tonnellate di fuliggine all’anno. Le prescrizioni sui gas di scarico servono a ridurre la concentrazione nell’atmosfera di polveri sottili, dannose per la salute. Studi recenti hanno tuttavia evidenziato che i metodi di misurazione impiegati finora non sono sufficientemente sensibili per rilevare tutti i filtri antiparticolato difettosi.

Il 1° gennaio 2023 con la modifica dell’ordinanza del DATEC sulla manutenzione e il controllo successivo degli autoveicoli per quanto concerne le emissioni dei gas di scarico e di fumo è stata introdotta in Svizzera la misurazione del numero di particelle per i veicoli e le macchine omologati per la circolazione stradale. Nell’ambito del controllo successivo dei gas di scarico dei veicoli alimentati a diesel da parte delle autorità di omologazione e della polizia, i filtri antiparticolato difettosi potranno così essere individuati in modo rapido e affidabile. 

Dal punto di vista giuridico, l’obbligo di effettuare misurazioni del numero di particelle incombe solo agli uffici cantonali della circolazione e alla polizia. Gli uffici cantonali della circolazione vi provvedono nell’ambito dei controlli dei gas di scarico in occasione della revisione ufficiale, ma sarebbe più che mai auspicabile avere dei controlli più regolari per identificare per tempo il maggior numero di filtri antiparticolato difettosi.

Sulla base di queste considerazioni chiediamo al lodevole Consiglio di Stato:

  1. come è stata implementata in Ticino  la modifica dell’ordinanza del DATEC del 1° gennaio 2023 sulla manutenzione e il controllo successivo degli autoveicoli per quanto concerne le emissioni dei gas di scarico e di fumo?
  2. L’ufficio cantonale della circolazione ha acquistato i nuovi apparecchi per la misurazione delle concentrazioni di polveri sottili emesse dai veicoli diesel muniti di filtro anti particolato? Se no, perché?
  3. Quali esperienze sono già state raccolte con i nuovi strumenti?
  4. Qual è la percentuale di filtri antiparticolato difettosi in Ticino?
  5. Come è pianificato il controllo del funzionamento dei filtri antiparticolato in Ticino? Con dei controlli a campione o con uno screening a tappeto con scadenze precise per ogni veicolo? 
  6. Nel caso in cui si sia optato per uno screening a campione casuale: per quale motivo si è scelta questa opzione?

Matteo Buzzi,
Samantha Bourgoin, Marco Noi, Giulia Petralli, Nara Valsangiacomo