Lo scorso 8 novembre il consigliere comunale Nicola Schoenenberger e co-firmatari hanno presentato un’interrogazione al municipio di Lugano sull’abbattimento degli ippocastini sul lungolago. Ecco di seguito il testo dell’atto.

Foto 1. Albero colpito da “degrado e senescenza”, secondo quanto apparso sui media (foto del 6.11.2017).

Oltre dieci anni fa chiedevamo, tramite la mozione 3333 di Gianni Cattaneo, un regolamento del verde pubblico e privato che comprendesse anche l’Inventario degli alberi meritevoli di protezione previsto dalla legge come esiste in tutte le città svizzere, per tutelare il patrimonio botanico della città di allora.

Sei anni fa, nel 2011, l’allora consigliere comunale Michele Kauz scriveva: “la nostra Città ha continuato ad abbattere piante di importanza storica e meritevoli di protezione” e chiedeva, tramite la mozione 3638, di stilare la lista degli alberi da proteggere e di inserire nel Regolamento Edilizio un articolo che ne vietasse il taglio senza autorizzazione municipale su suolo privato.

Da oltre un lustro, il Comune risponde ai vari atti parlamentari scaturiti dai tagli estemporanei dalle finalità spesso sospette di alberi che contraddistinguevano il paesaggio urbano, assicurando di essere da sempre sensibile alla loro tutela e che a breve avrebbe fatto tutto il necessario per attuare le richieste dei cittadini. Un esempio è la risposta, del 2013, alla nostra interrogazione 490, in cui il Municipio promette l’elaborazione a breve di un vademecum che contenga indicazioni e suggerimenti validi per quanto attiene alle superfici verdi, siano esse pubbliche o private.

Il 4 febbraio 2016, la Città, mediante un comunicato stampa, dichiarava di aver approvato l’elaborazione di un regolamento del verde pubblico e privato per garantire la protezione e la gestione razionale del patrimonio verde cittadino[1]. Il regolamento avrebbe definito anche le modalità di intervento per favorire la realizzazione di infrastrutture ecologiche all’interno dell’agglomerato urbano per salvaguardare e incrementare la biodiversità, incentivare la partecipazione della cittadinanza sui temi relativi alla gestione e allo sviluppo del verde urbano e diffondere la cultura del rispetto e della conoscenza del nostro patrimonio naturale attraverso l’informazione al cittadino. Nelle sue osservazioni al rapporto della Commissione delle petizioni concernente la mozione Kauz, a ottobre 2016, il Municipio indica di aver incaricato nel gennaio 2016 la divisione dei Servizi urbani di elaborare una bozza di regolamento del Verde e lo autorizza ad acquistare i software necessari alla realizzazione del censimento degli alberi degni di protezione.

Infine, il 14 novembre 2016, il Consiglio Comunale incaricava il Municipio di presentare un messaggio per varare le norme e le risorse necessarie a realizzare un’effettiva tutela degli alberi presenti in zona edificabile (con 52 voti favorevoli, 0 contrari, 0 astenuti).

Purtroppo ad oggi non abbiamo ancora visto nessun documento e nessun inventario degli alberi degni di protezione. Nel frattempo, inverno dopo inverno, la Città abbatte alberi iconici, tutt’altro che in fin di vita, sostituendoli, nel migliore dei casi, con alberelli giovani. Si dimentica tuttavia che un albero urbano adulto assolve in misura nettamente maggiore le funzioni, a favore della qualità di vita e dell’attrattiva turistica, del verde cittadino, come suscitare bellezza e generare paesaggio, assorbire rumori, polveri fini e gas inquinanti, aumentare l’infiltrazione di acqua nel suolo alleggerendo i sistemi fognari, supportare biodiversità, abbassare le temperature estreme d’estate regalando ombra e frescura, ecc.

La popolazione di Lugano ha ripetutamente espresso dubbi sulla gestione degli alberi cittadini da parte del Comune, per esempio attraverso la petizione, con 2545 firme consegnate a febbraio 2014, “salviamo gli alberi di Lugano” che si opponeva all’abbattimento di 163 alberi (in particolare l’alberata storica e bene culturale di Viale Castagnola). Oppure con la formazione del collettivo civile «stop taglio alberi» che chiedeva, a fine 2015, una moratoria sul taglio degli alberi (in particolare dei vecchi ippocastani in zona ex-Campari a Viganello, sostituiti poi con un’alberata provvisoria) in attesa di perizie competenti sullo stato degli alberi in questione.

In risposta alle critiche, la Città ha effettuato delle perizie specialistiche esterne su alcuni alberi (ad es. su Viale Castagnola), ha organizzato, a dicembre 2015, una conferenza stampa che desse una visione d’insieme delle operazioni di abbattimento previsti per quell’inverno sul territorio comunale, e, nel marzo 2016, ha organizzato una giornata di studio dedicata agli alberi in città[2]. Durante la giornata, agronomi e arboricoltori hanno illustrato le tecniche più avanzate di valutazione della salute degli alberi, come l’uso del dendrodensimetro, del tomografo sonico e della prova di trazione.

In relazione al programma di abbattimenti di quest’anno, sono state fornite solamente informazioni puntuali e telegrafiche, qualche giorno prima dell’inizio dei singoli interventi. Lunedì 6 novembre è iniziato il taglio di 20 ippocastani sul Lungolago, in Riva Giocondo Albertolli per motivi di “degrado e senescenza”[3] (foto 2). Gli alberi verranno sostituiti con dei tigli per dare continuità all’alberata situata di fronte a Palazzo Gargantini. Tuttavia i tigli in quell’area, di giovane età, risultano già fortemente compromessi, verosimilmente a causa di errori durante l’impianto o per la scelta di materiale vivaistico di scarsa qualità (foto 3).

Foto 2. Taglio di ippocastani in Riva Giocondo Albertolli (6.11.2017)
Foto 3. Alcuni dei tigli compromessi di Riva Giocondo Albertolli, davanti a Palazzo Gargantini (7.11.2017)

Nelle ultime settimane ci sono anche giunte segnalazioni di abbattimenti di alberi, dall’apparenza sana, presso il cimitero di Pregassona e in Via Trevano (foto 4).

Foto 4. Alberi presso il cimitero di Pregassona (ormai abbattuti, a sinistra, foto facebook) e alberi tagliati in Via Trevano a Lugano (a destra, foto di Barbara Di Marco Christoffel) (autunno 2017).

Infine, in assenza di un regolamento che definisca misure di gestione anche su suolo privato, si assiste a domande di costruzione, come ad esempio nel quartiere di Montarina sui mappali 1025 e 1026 RFD di Lugano, che comporta l’eliminazione del parco, con i suoi maestosi cedri, pini, cipressi e osmanti odorosi, seppure siano parte importante del quartiere dove sorse, a partire dal 1910, la “città giardino” promossa e in gran parte realizzata dall’arch. Americo Marazzi (si veda la nostra interrogazione no. 911 di luglio 2017, tuttora inevasa).

Chiediamo dunque al Municipio:

  1. Dopo oltre un anno e mezzo dall’approvazione dell’elaborazione di un regolamento del verde pubblico e privato e due stagioni di tagli intensivi delle alberature da parte del DSU, quando verrà pubblicato il messaggio relativo al promesso regolamento?
  2. Quando verrà pubblicato l’inventario degli alberi meritevoli di protezione del Comune di Lugano?
  3. In futuro la Città prevede di organizzare una conferenza stampa a inizio stagione (come accaduto nel 2015), coerentemente a quanto espresso dalla Città stessa di voler “incentivare la partecipazione della cittadinanza sui temi relativi alla gestione e 
allo sviluppo del verde urbano e diffondere la cultura del rispetto e della conoscenza del nostro patrimonio naturale attraverso l’informazione al cittadino”[1], illustrando nel suo insieme il programma di abbattimento previsto, e i criteri nonché le valutazioni che stanno alla base di esso?
  4. La Città ha effettuato valutazioni dendrologiche secondo le tecniche presentate da essa stessa durante la giornata di studio del 23 marzo 2016[2], prima di procedere con i tagli (p. es. mediante dendrodensimetro, tomografo sonico o prova di trazione) sul Lungolago, a Pregassona e in Via Trevano?
  5. In caso contrario, è stata eseguita una perizia professionale esterna sullo stato di salute degli ippocastani in Riva Giocondo Albertolli che confermasse lo stato di degrado e senescenza degli alberi?
  6. Gli ippocastani abbattuti davanti a Palazzo Civico (in particolare quelli illustrati nelle foto 1 e 2, tutti individui distinti) sono qualificabili come affetti da degrado e senescenza? E i tigli conservati davanti a Palazzo Gargantini (foto 3)?
  7. Per quale motivo i tigli davanti a Palazzo Gargantini versano in un tale stato di compromissione già in giovane età? Qual è la speranza di vita di quegli alberi? Non era meglio sostituire questi ultimi e non gli ippocastani?
  8. Secondo quanto apparso sui media, i tigli nel viale d’accesso al Lido verranno abbattuti e sostituiti con gelsi. I motivi addotti sono le infestazioni di afidi e i difetti strutturali[3]. Sono state fatte delle perizie dendrologiche mediante tecniche contemporanee che attestano lo stato di salute precaria dei tigli presso il Lido? Da chi e con quale esito? Il problema degli afidi (e della melata prodotta da essi) non si applica ai tigli del Lungolago?
  9. L’impianto di tigli sul Lungolago è allineato con il progetto di rifacimento delle piazze (progetto degli architetti Buletti e Fumagalli, che in quella zona prevede profonde trasformazioni del fronte lago che il Municipio intende portare avanti)? Oppure si tratta di un’ennesima “alberata provvisoria”, che tra qualche anno verrà di nuovo abbattuta? Non era più opportuno mantenere gli ippocastani fino alla definizione del dettaglio del progetto di rifacimento delle piazze?
  10. La città intende salvaguardare il patrimonio arboreo e architettonico dei mappali 1025 e 1026 RFD di Lugano (quartiere di Montarina), anche nel rispetto della risoluzione del Consiglio di Stato del 12 aprile 2017[4]? Come?

Ringraziando per le risposte, salutiamo cordialmente,

Consiglieri comunali

Nicola Schoenenberger, I Verdi
Melitta Jalkanen, I Verdi
Morena Ferrari Gamba, PLR
Sara Beretta Piccoli, PPD
Simona Buri, PS
Nina Pusterla, PS

[1] Approvata l’elaborazione di un Regolamento del verde pubblico. CS del Municipio di Lugano, 4 febbraio 2016.

[2] L’albero in città – Seminario sulla gestione della foresta urbana. CS del Municipio di Lugano, 10 marzo 2016.

[3] Corriere del Ticino del 6 gennaio 2017; https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Addio-agli-ippocastani-8493256.html

[4] Consiglio di Stato Cantone Ticino. Risoluzione 1617 del 12 aprile 2017, pagina 47: “Lo scrivente Consiglio non può esimersi dal ricordare in questa sede l’invito rivolto al Municipio cittadino da parte del Consiglio comunale (cfr. risoluzione della seduta del 12 settembre 2011) a “riesaminare i PR e gli indici attualmente vigenti nelle diverse sezioni al fine di armonizzare l’urbanistica e la valorizzazione dei beni culturali”. A trent’anni dall’approvazione del PR di Lugano sarebbe infatti opportuno procedere a una revisione della pianificazione di alcuni settori della città, in particolare proprio a Montarina […] In particolare sarebbe più che opportuno evitare la sostituzione degli edifici storici ancora esistenti con complessi di appartamenti contemporanei di grande volumetria […] provocando così l’erosione della sua identità.”