Da circa un anno la Diocesi di Lugano è retta da un Amministratore Apostolico esterno nella persona del Vescovo Alain De Raemy, ausiliare della Diocesi di Ginevra, Losanna e Friburgo. Sembrerebbe che questa situazione imporrebbe un congelamento delle attività alla gestione corrente. Secondo l’art. 24 cpv. 1 della Costituzione cantonale (Cost./TI) la Diocesi ha la personalità giuridica di diritto pubblico. Le norme di organizzazione si trovano nella legge sulla Chiesa cattolica (RL 191.100) e nello Statuto diocesano (RL 191.115). Secondo l’art. 70 lett. f della Cost./TI il Consiglio di Stato vigila anche sugli altri enti pubblici.  

  

  1. Quali misure di vigilanza adotta abitualmente il Consiglio di Stato sulla Diocesi di Lugano e gli enti aggregati?
  2. Il Consiglio di Stato, oltre ad aver ricevuto in visita l’Amministratore Apostolico, ha chiesto rendiconto sul periodo di amministrazione apostolica? In modo particolare, si è fatto spiegare in che cosa consista l’impossibilità di adottare cambiamenti in questo periodo di “interregno”?
  3. Il funzionamento degli organi diocesani è garantito (Commissione indipendente di ricorso, uffici curiali, Commissione Finanziaria, Ufficio di Revisione dei Conti, Assemblea Diocesana dei Delegati, Consiglio per gli Affari Economici)? In caso di risposta negativa, quali sono le limitazioni e su quale base giuridica poggiano?
  4. In questi giorni l’Amministratore Apostolico ha inviato il 23 giugno 2023 a tutto il clero una lettera dove sottolinea che nella fase attuale “nihil innovetur”, non si innova. Corrisponde al vero che lo stesso Amministratore Apostolico, contrariamente da quanto affermato nero su bianco, sta adottando provvedimenti con impegni di lunga durata (con valenza su svariati anni)? In caso di risposta affermativa, quali sono questi provvedimenti e per quale motivo ha adottato simili decisioni in questo periodo di interregno? Che legittimità hanno questi provvedimenti?
  5. In quale modo gli enti locali sono toccati da questa fase di interregno? Con quale legittimità l’Amministratore Apostolico può intervenire su di essi e con quali margini di manovra?
  6. Per quale ragione il Consiglio di Stato non si è espresso sulla petizione promossa da alcuni cittadini finalizzata a sopprimere la clausola della cittadinanza ticinese? Visto il particolare sistema organizzativo ticinese, non si ritiene auspicabile che a capo della Diocesi di Lugano debba esserci un ecclesiastico con conoscenze solide della nostra realtà e delle nostre leggi?
  7. Viene spesso riferito che la Diocesi è in sofferenza dal profilo finanziario: tenuto conto delle competenze proprie del governo cantonale attribuite dalla legge federale in materia di esecuzione degli enti pubblici (RS 282.11), il Consiglio di Stato perché non ha proposto informalmente alla Diocesi una verifica da parte del controllo cantonale delle finanze (che è un servizio semi-indipendente)?
  8. Il Cantone è proprietario a sua volta di diversi luoghi di culto cattolici, ad oggi quali sono (lista)? Vi sono convenzioni tra le parti per la gestione ottimale degli stessi?