Il Ticino è pronto ad affrontare i nuovi rischi climatici?
MeteoSvizzera congiuntamente all’ETH di Zurigo ha recentemente pubblicato aggiornamenti significativi sulle proiezioni climatiche relative al nostro Paese. I rapporti evidenziano con chiarezza come la Svizzera si stia riscaldando a un ritmo molto più rapido rispetto alla media globale: anche nello scenario più ottimistico, il nostro territorio sperimenterà un aumento della temperatura media nettamente superiore alla soglia critica di 1.5 °C. Gli scenari più severi indicano un incremento che, entro la metà del secolo, potrebbe trasformare in modo sostanziale il clima delle regioni alpine e sudalpine.
Le proiezioni non lasciano spazio a dubbi:
- le ondate di calore saranno più frequenti, più intense e più lunghe;
- le notti tropicali — in cui la temperatura non scende sotto i 20 °C — diventeranno sempre più comuni, con impatti diretti sulla salute pubblica;
- le precipitazioni estive tenderanno a diminuire, mentre gli episodi di pioggia intensa in tutte le stagioni aumenteranno in frequenza e in violenza;
- i suoli saranno più secchi durante l’estate, con ripercussioni sulle risorse idriche, sull’agricoltura e sulle foreste;
- la neve alle quote medio-basse diminuirà drasticamente, con effetti sul turismo, sui cicli idrici e sugli ecosistemi montani;
- aumenterà il rischio di smottamenti, colate detritiche e alluvioni improvvise, aggravato dal fatto che sempre più precipitazioni cadranno sotto forma di pioggia e non di neve.Per il Cantone Ticino, già oggi esposto in modo particolare ai fenomeni estremi, questi cambiamenti rappresentano una vera e propria sfida strutturale. L’aumento delle temperature, la maggiore variabilità delle precipitazioni e la pressione sugli ecosistemi comportano rischi diretti per la sicurezza delle persone, per la gestione dell’acqua, per l’economia locale — in particolare quella agricola e turistica — e per la qualità della vita nelle nostre aree urbane.Se la mitigazione delle emissioni rimane un obiettivo imprescindibile, gli scenari delineati da MeteoSvizzera confermano che il cambiamento climatico è già in atto e che i suoi effetti si manifesteranno con crescente intensità nei prossimi decenni. È quindi indispensabile che il Cantone rafforzi e acceleri le proprie politiche di adattamento, predisponendo misure preventive, investimenti mirati e una pianificazione territoriale e infrastrutturale che tenga realmente conto dei nuovi rischi climatici.
Il PECC (Piano Energetico e Climatico Cantonale), anche grazie all’impulso dato dai e dalle Verdi del Ticino copre nella sua nuova versione pubblicata nel luglio 2024 anche la parte dell’adattamento al mutamento climatico. Pur riprendendo gli assi principali seguiti dalla confederazione il PECC presenta ancora poche misure concrete ed evita di definire un piano globale integrato e uno scadenzario preciso per la sua realizzazione.
Alla luce di quanto sopra, poniamo al Consiglio di Stato le seguenti domande:
- A che stadio è l’istituzione di un’entità incaricata del coordinamento, della raccolta e della diffusione di tutte le iniziative relative all’adattamento ai cambiamenti climatici? Se già attivata, quali passi ha già intrapreso?
- Il Cantone intende elaborare una valutazione aggiornata della vulnerabilità climatica del territorio ticinese, in linea con gli ultimi scenari di MeteoSvizzera e dell’ETH?
- In che modo e con quali tappe le nuove proiezioni climatiche vengono integrate nella pianificazione territoriale, nella progettazione delle infrastrutture e negli strumenti di gestione dei rischi naturali?
- Alla luce dei nuovi scenari il CdS non ritiene necessario adattare e rendere più concreta e vincolate la parte del PECC legata all’adattamento ai mutamenti climatici?
- Il CdS non ritiene necessario aggiungere un ulteriore messaggio al PECC con la richiesta di un credito aggiuntivo in modo da avviare l’allestimento di un piano integrato con relative misure concrete sul territorio per l’adattamento al mutamento climatico?
- Quali modifiche legislative sono previste nel prossimo futuro per far fronte all’adattamento ai mutamenti climatici?
- Quali misure concrete aggiuntive intende attuare il Cantone per far fronte al rischio crescente di siccità estiva, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico, le riserve d’acqua e il sostegno ai piani di approvvigionamento idrico regionali o comunali?
- Sono previsti investimenti, programmi o modifiche legislative o di regolamento per la gestione sostenibile delle acque meteoriche in modo da aumentare la funzione spugna del territorio?
- Entro quando il Consiglio di Stato prevede un aggiornamento dei piani di protezione contro le alluvioni e gli smottamenti, anche alla luce dell’aumento previsto delle precipitazioni intense?
- Sono previste nuove e ulteriori misure sanitarie e architettoniche specifiche per proteggere la popolazione — soprattutto anziani, bambini e persone fragili — durante le ondate di calore sempre più intense (es. allerta caldo, spazi di raffreddamento, comunicazione mirata)?
- Il Cantone intende promuovere strategie urbane vincolanti per la riduzione delle superfici pavimentate e impermeabili e l’aumento del verde urbano, la creazione di zone d’ombra (con alberi d’alto fusto) per contrastare le isole di calore?
- Quali iniziative sono pianificate per tutelare la biodiversità e rinforzare gli ecosistemi, che rappresentano una forma di protezione naturale contro i rischi climatici?
- Quali progetti di rinaturazione di fiumi, rive o zone umide per migliorare la capacità del territorio di assorbire eventi meteorici estremi sono ancora previsti in futuro?
- Sono previste o sono già in corso collaborazioni con istituti scientifici, centri di ricerca o università per tradurre i nuovi scenari climatici in modelli di impatto idrogeologico, forestale e sanitario sul cantone Ticino?
Giulia Petralli
Matteo Buzzi, Nara Valsangiacomo, Samantha Bourgoin, Marco Noi