Interrogazione parlamentare

In Ticino è stato presentato durante l’anno scorso un piano d’azione cantonale per contrastare la violenza domestica, ovvero quegli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima

Come ci insegna la Convenzione di Istanbul, purtroppo la violenza nei confronti delle donne ha molte facce e si produce in molti luoghi e situazioni diverse, anche al di fuori delle mura di casa o di una relazione. Un esempio sono le molestie e i comportamenti persecutori (stalking) subiti da molte donne nella loro vita quotidiana anche da parte di semplici conoscenti o persino da sconosciuti. 

Molto spesso gli atti subiti non possono essere ricondotti a fattispecie specifiche o non raggiungono un’intensità tale da costituire dei reati secondo il diritto vigente, sia in ambito penale che civile. Inoltre, non sempre è possibile identificare l’autore dei fatti (per esempio nel caso di lettere o altri recapiti anonimi) e quindi sporgere direttamente denuncia. Tuttavia, gli atti subiti provocano comunque reazioni psichiche e fisiche nella vittima, come insicurezza, disagio, paura, disturbi del sonno e crisi di panico, che alla lunga si acuiscono e possono causare patologie gravi

Con la presente interrogazione chiediamo al lodevole Consiglio di Stato:

  • Come sono gestiti questi casi di violenza nel nostro Cantone? Quali sono le procedure e gli organi che vengono attivati? Su quali norme si basano?
  • Esiste un apparato che permette di prestare assistenza alle vittime di questo tipo di situazioni (non per forza giudicate reati) che si sentono minacciate e insicure e di accompagnarle durante i procedimenti in corso?
  • Se no, intende il Consiglio di Stato impostare una riflessione in questo senso, magari ampliando gli scopi del piano d’azione cantonale per contrastare la violenza domestica, in modo da fornire risposte e protezione anche a chi subisce violenze fuori casa e fuori da una relazione?
  • Esiste un luogo in cui sono centralizzate queste informazioni, in modo che le vittime possano capire rapidamente cosa fare e a chi rivolgersi in caso di molestie o stalking in vari ambiti?
  • Se no, intende il Consiglio di Stato provvedere affinché queste informazioni siano centralizzate e rapidamente accessibili, per esempio tramite un’apposita pagina web sul sito della polizia cantonale? 
  • Diversi Cantoni hanno introdotto (p.es. BL, NE, SO, VS, ZH) o stanno preparando l’introduzione di una gestione cantonale delle minacce (GCM), ossia di una collaborazione interdisciplinare di tutti i servizi competenti per una conduzione coordinata dei casi di violenza e di minaccia, che potrebbe essere attivata anche in casi di questo genere. Il Canton Ticino sta facendo una riflessione in questo senso?

 

Per i Verdi del Ticino

Cristina Gardenghi, Claudia Crivelli Barella, Samantha Bourgoin, Marco Noi, Nicola Schoenenberger, Andrea Stephani