Depistaggio a tappeto nelle scuole, un lusso?
L’articolo di Tio (I tamponi a scuola sono un lusso) del 20 gennaio scorso, riguardante la pratica adottata dal Tasis per l’ammissione ai corsi in presenza dopo le vacanze invernali offre qualche spunto di riflessione.
L’articolo di Tio (I tamponi a scuola sono un lusso) del 20 gennaio scorso, riguardante la pratica adottata dal Tasis per l’ammissione ai corsi in presenza dopo le vacanze invernali offre qualche spunto di riflessione.
Traslando il tasso di positività del 3%, registrato alla scuola di Montagnola, sulla comunità scolastica ticinese (+/- 50000 persone) calcoliamo che all’inizio scolastico di quest’anno nelle scuole ticinesi si sono presentati, tra allievi e docenti, circa 1500 persone potenzialmente positive. Siamo quindi ben lontani dai 64 casi registrati nelle scuole ticinesi durante la prima settimana di scuola. Infezioni rilevate dopo la presenza di sintomi.
Come precisa il DECS i contagi sono «avvenuti al di fuori della scuola, durante le vacanze natalizie». Sarà anche vero, resta il fatto che indipendentemente da dove un allievo o un docente s’infetta durante le vacanze, il risultato è che l’infezione viene portata a scuola e da lì si propaga. Sempre leggendo Tio : “Secondo il Decs, effettuare tamponi a tappeto al rientro dalle Feste sarebbe stato «sproporzionato»”.
Non si capisce a cosa si riferisce il termine “sproporzionato”: ai costi del depistaggio, o alla gestione dei casi che si rivelerebbero positivi se si facessero i controlli?
Non si può qui non far notare che una tempestiva identificazione dei casi positivi porterebbe soprattutto a dei risparmi in termini di contagi e di relative quarantene e, di conseguenza, di genitori che potrebbero andare a lavorare tranquillamente piuttosto che stare a casa 10 giorni.
Domande:
- Come valuta il governo il depistaggio precoce in termini meramente economici (costi-benefici)?
- Considerando che la scuola a distanza ha mostrato tutti i suoi limiti, come considera il DECS l’ipotesi di dotare gli allievi che lo necessitano di un tablet o un computer personale (operazione dal costo non indifferente, ma che permetterebbe di non discriminare gli allievi meno fortunati)?
Ringraziando per le risposte, porgiamo cordiali saluti
I Verdi del Ticino
Nicola Schoenenberger, Claudia Crivelli Barella, Marco Noi, Samantha Bourgoin, Cristina Gardenghi, Andrea Stephani